A Scoglitti la “Giornata Mondiale di Preghiera”

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La chiesa Santa Maria di Portosalvo di Scoglitti ospiterà la “Giornata Mondiale di Preghiera”. L’appuntamento è per venerdì 1 marzo, alle ore 16.

È la seconda iniziativa ecumenica dell’anno, dopo i due appuntamenti di gennaio nell’ambito della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: un momento di preghiera nella Chiesa Avventista di Ragusa e un concerto ecumenico, con le proposte musicale dei gruppi di varie chiese cristiane, nella chiesa di San Domenico Savio a Vittoria.

Si rinnova l’appuntamento ecumenico che ha avuto inizio negli Stati uniti alla fine del XIX secolo e che si celebra da quasi 100 anni nel primo venerdì di marzo. A coordinarlo un comitato composto interamente da donne cristiane, appartenenti a varie chiese ed è oggi diffusa in 170 Paesi. Le donne di tutto il mondo si uniscono in preghiera, nelle diverse latitudini, in un rapporto di amicizia e di fede comune che supera le barriere di razza, religione, cultura. Ogni anno la liturgia viene preparata da un comitato di donne di un paese. Quest’anno è stata preparata dalle donne cristiane della Palestina. La liturgia dello scorso anno era stata preparata dalle donne di Taiwan, il prossimo anno toccherà alle Isole Cook e nel 2026 alla Nigeria. Il tema di quest’anno è tratto dalla lettera di San Paolo agli Efesini: “Vi prego… sopportatevi l’un l’altro con amore”.

La coincidenza con la guerra attuale spinge ad una riflessione. «Le donne cristiane della Palestina ci invitano a connetterci con la terra di Gesù, dove è nato, dove ha predicato, dove è morto, e dove ha inizio la nostra fede comune – scrive il comitato organizzatore nel sito ufficiale della GMP – Nonostante le donne palestinesi vivano in una zona di conflitto dove non c’è nessuna certezza, nessuna sicurezza per il loro futuro, ci mandano un messaggio di speranza».

Durante la celebrazione della Giornata mondiale di Preghiera (World Day of Prayer) si ascolteranno quest’anno in particolare tre storie di vita piene di ingiustizia e violenza: le donne che si raccontano cercano di vivere il Vangelo e si sforzano di tollerare le diversità e di continuare ad amare il prossimo. Il confronto con i previsti passi biblici le aiuta a superare i momenti difficili e a sperare che la pace sia di nuovo possibile. La liturgia potrà quindi costituire un momento di unità con la Palestina e con quanti soffrono nel mondo a causa delle guerre.