Legalità, convegno con Chiara Colosimo al Fermi di Vittoria

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“Scegliete da che parte stare: non ci debbono essere zone grigie e la Legalità va scelta sempre, anche nelle piccole cose quotidiane“. Così Chiara Colosimo, presidente della Commissione Nazionale Antimafia che stamani ha incontrato gli studenti del Liceo Fermi di Vittoria nell’ambito dell’incontro dal titolo “Legalità, un investimento per il futuro. Testimonianze ed esperienze virtuose nella lotta alla cultura mafiosa” organizzato da Fai-Antiracket Vittoria, dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ragusa e dall’Ordine degli Avvocati.

“Anche in quelle che sembrano piccole scelte o banali dovete decidere da che parte stare. Mi spiegate perché su Instagram non troviamo, ad esempio, la canzone di Fabrizio Moro ‘Pensa’, ma troviamo ‘Voleva fare il boss’ di Nico Pandetta. Ecco, il vostro ruolo oggi è anche questo: cambiare le tendenze, le situazioni, partendo anche da queste piccole cose, dai film che scegliete di vedere, dalle canzoni che volete fare diventare virali sui social… Riguarda infatti il vostro atteggiamento verso criminalità organizzata”. Rivolgendosi ai ragazzi ha anche ricordato come siano diverse le scelte cha alimentano la criminalità, come comprare droga o accettare soldi in cambio del proprio voto.

L’intervento della Colosimo ha chiuso il convegno che ha visto alternarsi per i saluti Rosaria Costanzo, dirigente scolastico del Fermi, Giovanni Mangione, presidente Fai Vittoria, Viviana Assenza, dirigente dell’Ufficio Scolastico di Ragusa, Viviana Assenza, il questore della provincia di Ragusa, Vincenzo Trombadore, il comandante provinciale dei Carabinieri, Carmine Rosciano, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Walter Mela, il presidente dell’ordine degli Avvocati di Ragusa, Emanuela Tumino, e il presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Ragusa, Maurizio Attinelli.

Sono poi intervenuti: Paolo Terranova, coordinatore regionale Fai Sicilia; Luigi Ferrucci, presidente nazionale Fai; Giuseppe Bascietto, giornalista; Giuseppe Ranieri, prefetto di Ragusa; Maria Grazia Nicolò, commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura e il senatore Salvatore Sallemi, componente della Commissione Parlamentare Antimafia. Non sono mancate le riflessioni di Eliana Giudice, socia fondatrice dell’Antiracket Vittoria, già presidente della stessa associazione, e componente del Comitato Terre Pulite. Quest’ultima ha puntato l’attenzione sul legame fra le mafie e il conferimento illegale dei rifiuti. Gli studenti del Fermi e della Consulta Giovanile hanno aperto e chiuso la mattinata con le loro riflessioni e le loro domande alla presidente Colosimo, che ha risposto ad ognuno di loro.

“Chi oggi paga il pizzo- ha detto Terranova- non fa che contribuire a distruggere il vostro futuro perché Mafie diventano più forti e controllano il territorio. Voi siete il presente di Vittoria. Partecipate anche voi a questa associazione, che è della città di Vittoria, indipendentemente dal colore politico. Partecipate, fate marce con loro, per sensibilizzare chi ancora non si è fatto avanti. Collaboriamo tutti”.

Ferrucci, che è anche un imprenditore del settore ristorazione e che è stato minacciato di morte dai Casalesi, ha aggiunto: “non bastano le azioni delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, bisogna che noi cittadini facciamo la nostra parte”.

Bascietto ha ricordato il questore Marcello Guglielmino, dirigente del Commissariato di Vittoria nei cosiddetti “anni difficili”, prima e dopo la strage del 1992 e ha poi invitato i ragazzi a non ricordare solo le date in cui lo Stato ha perso, come le stragi di Capaci e via D’Amelio, ma anche quelle in cui ha vinto, come l’entrata in vigore della legge Rognoni-La Torre o quelle in cui i mafiosi sono stati condannati in via definitiva. Bascetto si è poi concentrato sul presente della città di Vittoria, parlando dei due recenti gravi fatti di cronaca: l’omicidio di febbraio e il tentato omicidio di aprile. Come sempre ha fatto nomi e cognomi perché- ha detto “nomi e cognomi sono importanti. Li faccio perché cerco di collegare fatti apparentemente lontani, ma che sono collegati. D’altronde, la lotta alla mafia è una questione personale perché un omicidio o un negozio incendiato è frattura che si crea nella società”.

“I nostri comitati, le nostre riunioni tecniche di coordinamento sono delle riunioni con funzioni orizzontali” – ha detto il prefetto Ranieri, aggiungendo: “non hanno nessuna dipendenza gerarchica. In questo mi sento di tranquillizzare il territorio perché questo sistema sinergico, interistituzionale, lavora bene e funziona”. Ranieri ha anche annunciato di aver consegnato alla Colosimo dei documenti rappresentativi della presenza della criminalità organizzata sul territorio.

Dopo un intervento musicale a cura dei ragazzi del Fermi, guidati dal docente Luca Sallemi, il senatore Salvo Sallemi ha dichiarato: “La lotta alla mafia non ha colore politico. Diffidate da chi tenta di riportarla ad una parte politica o all’altra. La politica serve invece a rendere lotta alla mafia più incisiva ed efficiente”.

“Quando abbassiamo la testa, quando compriamo in attività commerciale illegale- ha aggiunto- stiamo alimentando le Mafie che invece dobbiamo sempre contrastare senza mai mollare la presa”.

Nel corso dell’evento si è anche parlato dei nuovi metodi di azione delle mafie, che ormai agiscono non più minacciando e sparando, ma imponendo la loro presenza nelle aziende, del ritorno nei loro territori d’origine dei “fine pena” e di quanto sta facendo la Commissione Nazionale Antimafia per cercare la verità sulle stragi di Capaci e via D’Amelio.