CGIL Ragusa sollecita sblocco opere coste Santa Maria del Focallo

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La CGIL di Ragusa torna a sollevare l’attenzione su una delle grandi incompiute del territorio ibleo: la messa in sicurezza e la tutela della fascia costiera di Santa Maria del Focallo, nel comune di Ispica. Un’opera strategica, finanziata con oltre 6,9 milioni di euro e già appaltata dal 2019, ma rimasta sostanzialmente ferma da quasi sei anni, nonostante le risorse disponibili e i tempi di esecuzione fissati in poco più di un anno.

Con una lettera inviata al presidente della Regione Siciliana e commissario contro il dissesto idrogeologico, Renato Schifani, il segretario generale della CGIL ragusana, Giuseppe Roccuzzo, ha chiesto un incontro urgente per avere chiarimenti sui ritardi che continuano a penalizzare l’economia del territorio, in particolare i settori turistico e agricolo.

“Il tempo delle attese è finito – scrive Roccuzzo – La mancata realizzazione di quest’opera non è più tollerabile: ogni giorno perso corrisponde a un tratto di costa che scompare, a un’opportunità turistica sfumata, a un posto di lavoro che non nasce.”

L’intervento riguarda un tratto di circa 8 chilometri di costa, tra i più suggestivi della provincia di Ragusa. A oggi, tuttavia, è stato realizzato solo parzialmente: alcuni pennelli, scogliere e tratti di ripascimento sono stati completati, ma le opere principali, come le barriere soffolte, ulteriori pennelli e le protezioni per la SP67, non sono mai partite.

La CGIL denuncia un silenzio amministrativo che pesa come un macigno su un’area che vive di turismo e agricoltura, e che rischia di perdere competitività rispetto ad altre zone della Sicilia più infrastrutturate e tutelate.

“Chiediamo spiegazioni. Chiediamo rispetto per la provincia di Ragusa – conclude Roccuzzo – e un impegno concreto per sbloccare i lavori, ridare sicurezza al territorio e dignità a una comunità che non può più aspettare.”

Il sindacato sottolinea infine che la tutela del territorio non è un lusso, ma un diritto delle comunità locali e un preciso dovere delle istituzioni. L’auspicio è che l’interlocuzione con la Presidenza della Regione possa portare finalmente alla ripresa immediata dei lavori e al completamento dell’opera.