
Ad Acate, tre giovani civette in cerca di frescura si sono rifugiate all’interno dei locali dell’ufficio tecnico comunale, trovandosi in difficoltà. A intervenire sono stati gli agenti della Polizia Municipale, che hanno subito contattato i volontari dell’OIPA Ragusa per il recupero degli animali.
Dopo un primo ricovero al Centro Faunistico Venatorio di Ragusa, le civette saranno trasferite al centro regionale di Ficuzza, in provincia di Palermo, dove riceveranno tutte le cure necessarie. Non è escluso che si trovassero lì da diverse ore, se non giorni. I dipendenti comunali, infatti, le hanno trovate lunedì, alla riapertura degli uffici dopo il fine settimana. Sono apparse disidratate, affamate e spaventate.
Una volta pronte, torneranno a volare libere probabilmente nella stessa area di ritrovamento.
Questo intervento riaccende l’appello dell’OIPA ai soggetti istituzionali: serve una convenzione ufficiale che supporti le associazioni impegnate nel soccorso dei rapaci e di altri animali selvatici. “Nella provincia di Ragusa solo noi effettuiamo circa 30 recuperi all’anno – spiega Zingaro –. Sarebbe importante istituire un centro di riferimento locale, gestito da volontari, per rispondere anche alle emergenze di altre specie come i rondoni, insieme a un numero verde dedicato per le segnalazioni.” (Qui il nostro articolo: Giovane poiana salvata a Vittoria dai volontari dell’OIPA).
Oipa Ragusa ricorda inoltre il salvataggio, avvenuto lo scorso anno, di due fenicotteri che sono stati curati e poi trasferiti all’oasi faunistica di Gela, un ulteriore esempio dell’impegno concreto sul territorio.
L’auspicio è che, grazie a una maggiore collaborazione tra enti pubblici e volontari, queste storie di recupero e tutela possano svolgersi in maniera sempre più serena, garantendo un futuro migliore alla fauna selvatica siciliana.
“Ci muoviamo in tutta la provincia gratuitamente”, racconta Riccardo Zingaro, referente OIPA per Ragusa. “Il nostro lavoro richiede tempo e risorse: benzina, spostamenti, visite ai centri di recupero, e talvolta anche il ritorno per accompagnare gli animali al momento del rilascio in natura. Ogni piccolo aiuto è prezioso, perché solo così possiamo continuare a salvare queste creature.”