Sei anni senza Simone e Alessio: la comunità non dimentica

814

Era l’11 luglio 2019 quando la vita di due famiglie, e con essa quella di un’intera comunità, cambiò per sempre. Sei anni dopo, il dolore per la perdita di Simone e Alessio D’Antonio resta vivo, scolpito nella memoria collettiva come un’ingiustizia che ha segnato per sempre il territorio.

In occasione di questo doloroso anniversario, l’Amministrazione comunale rinnova il proprio abbraccio ai familiari, ricordando con affetto e rispetto i due piccoli, che a soli pochi anni avevano già conquistato il cuore di tanti.
“Il loro sorriso – ha scritto il Comune – rimane un’immagine indelebile, un simbolo di purezza e amore che continua a vivere nel ricordo di chi li ha conosciuti e anche di chi non ha mai avuto modo di incrociarli, ma ha fatto propria la loro storia”.

Anche il sindaco Francesco Aiello ha voluto rivolgere un pensiero nel giorno della commemorazione:

“Il sacrificio innocente di Simone e Alessio non può essere dimenticato. Anzi, deve trasformarsi in un richiamo forte alla responsabilità di ciascuno di noi, soprattutto quando si è alla guida. Il rispetto della vita passa anche e soprattutto da lì”.

Il ricordo dei due bambini non si limita alla memoria: da quella tragedia è nato un impegno concreto per sensibilizzare sulla sicurezza stradale e sulla prevenzione. Un’eredità morale che continua a ispirare azioni e riflessioni.

Per onorare la memoria di Simone e Alessio, domani – venerdì 12 luglio – alle ore 19 sarà celebrata una messa in loro suffragio nella Basilica di San Giovanni Battista. Un momento di raccoglimento che vedrà riunita la cittadinanza, unita dal desiderio di stringersi ancora una volta attorno alle famiglie D’Antonio, nel segno dell’affetto e della solidarietà.

A sei anni dalla tragedia, il tempo non ha cancellato il dolore. Ma il ricordo di Simone e Alessio continua a vivere, trasformandosi in esempio, impegno e speranza.

11 luglio 2019

Erano le 20,52 quando (come ripreso da una telecamera di videosorveglianza presente nella zona) un Suv che sfrecciava a velocità sulla via IV aprile salì sul marciapiede e falciò i due bambini che in quel momento erano seduti a parlare sui gradini di fronte casa.  Alessio (11 anni) morì sul colpo mentre Simone (12 anni) rimase ancora in vita ma, in gravissime condizioni. Venne immediatamente portato al Policlinico di Messina, ma morì qualche giorno dopo, proprio mentre a Vittoria si celebrava il funerale del cuginetto.

I processi

Il conducente del Suv, Rosario Greco, sta scontando agli arresti domiciliari una pena definitiva di otto anni di reclusione. Nel 2021 era stato condannato con pena sospesa. La Cassazione ha infatti annullato la sentenza per un “vizio di motivazione” dell’appello, concernente il rigetto della perizia psichiatrica richiesta dalla difesa.

Nel 2021 era stato condannato a sei mesi, con pena sospesa, Rosario Fiore, un passeggero del suv, accusato di omissione di soccorso. Il 4 giugno scorso è stata emessa la sentenza nei confronti di Angelo Ventura e Alfredo Sortino, altri due passeggeri del mezzo, il cui procedimento era stato separato per motivi legati a un difetto di notifica. Anche Ventura e Sortino erano accusati di omissione di soccorso.

Il giudice ha condannato Angelo Ventura a otto mesi di reclusione per omissione di soccorso. Alfredo Sortino ha ricevuto una condanna a undici mesi: oltre ai fatti comuni con l’altro imputato, gli sono stati riconosciuti tre mesi aggiuntivi per aver violato gli obblighi connessi alla sorveglianza speciale, frequentando soggetti pregiudicati.