In 2 anni di governo, la terza Giunta. Ecco la nuova squadra (tecnica) di Crocetta

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In due anni di governo, ecco la terza Giunta Crocetta.
Sancita la pace con i cuperliani, accontentato Renzi sull’economia, trovata la quadra con gli alleati, il governatore vara la sua nuova squadra.

FUORI LA SCILABRA
Dalla quale, ed è il vero colpo di scena – esce il “pupillo” del presidente: la giovanissima Nelli Scilabra, al centro di numerose polemiche soprattutto per la spinosa questione del click day, viene “sacrificata”, pur di raggiungere un accordo sulla composizione della nuova Giunta regionale.
Che dovrà affrontare la prima prova già giovedì 30 ottobre, quando all’Assemblea siciliana si discuteranno le mozioni di sfiducia al presidente della Regione, depositate dal centrodestra e dai 5stelle e calendarizzate proprio oggi dalla capigruppo.

“Si tratta di una Giunta di alto profilo, che ha il gradimento dei partiti e del presidente, e che consente di rilanciare il grande lavoro di riforme e cambiamento della Sicilia, in un quadro di condivisione con i partiti e i gruppi parlamentari”, ha commentato Crocetta. Ma al di là dei commenti, il governatore con questa terza squadra riparte da zero. O quasi.

I NOMI NUOVI E I TECNICI
Come detto, si tratta di una giunta “tecnica”, con molti volti nuovi (nove su 12), poco conosciuti dagli elettori, ma di chiara matrice politica.
Persa Nelli, Crocetta si tiene strette sia Lucia Borsellino (figlia del magistrato assassinato da Cosa Nostra in via D’Amelio), che proseguirà il suo lavoro alla Sanità, sia Linda Vancheri (Attività produttive), vicina a Confindustria. Si rivede anche Mariella Lo Bello, in quota Megafono (aveva già fatto parte del primo governo Crocetta ma aveva saltato il secondo), che dovrebbe avere la delega alla Formazione, per proseguire la riforma avviata dal governatore.

Tra le new entry, spicca il nome dell’avvocato Nino Caleca, indicato da Articolo 4, che dovrebbe dirigere l’Agricoltura. Penalista e giurista di fama, Caleca ha difeso l’ex governatore Totò Cuffaro nel processo alle talpe nella Dda di Palermo ed è il legale dell’ex ministro Calogero Mannino nel processo abbreviato per la trattativa Stato-mafia.

Quattro i “tecnici” in quota Pd, tra questi il pm Vania Contraffatto, da una decina d’anni magistrato a Palermo, che riceverebbe la delega all’Energia e rifiuti. Gli altri sono i docenti universitari Antonio Purpura e Sebastiano Caruso e la dirigente regionale Cleo Li Calzi.
Il Pdr, che fa riferimento al gruppo dell’ex ministro Totò Cardinale, ha indicato il geologo Maurizio Croce – già Commissario Straordinario, su incarico della Presidenza del Consiglio, per l’attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nelle Regioni Sicilia e Puglia e Commissario per l’Emergenza Bonifiche e Tutela delle Acque in Sicilia – che avrà la delega al Territorio e Ambiente.

UN BILANCIO COMMISSARIATO?
In realtà, negli intenti del governatore della “rivoluzione”, la nuova giunta si sarebbe dovuta comporre venerdì scorso. Ma sulla vicenda avrebbero pesato due fattori. Da una parte i conti della regione su cui il governo di Matteo Renzi vuole vedere chiaro, anche in vista della chiusura del bilancio di previsione 2015. Per questo Delrio si è recato a Palermo con il suo staff per fare il punto, assieme agli amministratori siciliani, sulla situazione finanziaria di Palazzo d’Orleans anche in riferimento all’uso dei Fondi Europei.
Dall’altra si è dovuto concertare un nome di fiducia per la guida del delicato assessorato al Bilancio: la scelta è caduta sul romano Alessandro Baccei, laureato a Firenze, super tecnico partner di Ernest & Young, del quale Delrio si fida ciecamente.

Di fatto, l’assessorato dell’Economia risponderà soltanto a Roma, come promesso qualche giorno fa da Rosario Crocetta al sottosegretario Delrio. Di fatto, spiegano fonti siciliane, “si tratta di un commissariamento dei conti siciliani in vista del bilancio del 2015”. Lo stesso Crocetta vedrà nelle prossime ore Baccei assieme a Delrio: sarà l’occasione per fare il punto sulla situazione finanziaria e definire i dettagli dell’accordo per la creazione della task force governo-Regione che si occuperà di fare le pulci ai conti pubblici di Palazzo d’Orleans e trovare la via d’uscita per evitare il default.

“NELLI SCILABRA RIMANE UN PATRIMONIO DELLA SICILIA”
“La giunta di fatto è pronta”, ha detto Crocetta. “Ma tecnicamente passerà qualche giorno per le verifiche necessarie su eventuali incompatibilità e sui carichi pendenti. Alcuni assessori non sanno ancora di essere nominati e se la giunta deve durare non devono esserci fibrillazioni di alcun tipo. E all’Adnkronos: “Nelli Scilabra è fuori dalla giunta. Degli attuali assessori rimangono solo Borsellino e Vancheri. Abbiamo dovuto estromettere Nelli Scilabra dalla giunta perché si è deciso di azzerare tutto. Tornerà utile in altri ruoli, rimane un patrimonio della politica siciliana”.