Il sindaco Vito Fornaro e il “restyling” di Chiaramonte Gulfi

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Di ritorno dalla consegna dei Premi Best in Sicily di Cronache di Gusto, che ha assegnato al Comune di Chiaramonte Gulfi il riconoscimento per la “miglior offerta enogastronomica” e ora che fervono i preparativi per un Carnevale che immagina in grande stile, il sindaco Vito Fornaro si sente più che mai impegnato nello sforzo di risvegliare la sua Chiaramonte e di rilanciarne un’immagine che le dia non solo rilievo esterno, ma anche nuove prospettive di crescita.

 

Il Carnevale alle porte ha anche un valore simbolico, in questo senso…

Dopo anni, stiamo rifacendo i carri e pensiamo ad un’edizione in grande stile. Il risultato finale sarà frutto di tanto lavoro che stiamo facendo con grande entusiasmo e affiatamento. Ci sono 150 ragazzi che lavorano e questo rende evidente che non si tratta solo di un evento di spettacolo e di attrazione turistica, ma di un evento dal grande valore sociale.

 

Nel frattempo, però, c’è un Comune da amministrare, in crisi come tutti. Nelle scorse settimane si è parlato di una crisi interna alla maggioranza per la mancata approvazione del regolamento relativo ai controlli interni. Cosa è successo in realtà?

C’è stata una presa di posizione di alcuni consiglieri della ormai ex maggioranza, che hanno voluto mostrare i muscoli. Personalmente penso che questi giochini risalgano ad un modo vecchio di fare politica, superato dalla storia, ma che per certi versi mi sorprende e mi delude: mi accorgo che a volte le logiche della politica prescindono dalle esigenze reali delle persone. In un momento così difficile per tutti, penso che sia mortificante per i cittadini venire a sapere che in Consiglio si litiga per cose così. Preferisco dunque occuparmi d’altro.

 

A nove mesi dall’inizio del suo mandato può fotografarci qual è la situazione che ha trovato?

Il momento è purtroppo critico per tutti i Comuni, perché la riduzione nei trasferimenti statali e regionali ci ha purtroppo costretti ad aumentare l’Imu di due punti sulla seconda casa e probabilmente ora saremo costretti a intervenire con un taglio sulle spese. In questo caso bisogna stare attenti a non tagliare i servizi ai cittadini.

 

Quali scelte pensate di fare, allora, per far fronte alla crisi economica?

Bisogna dire che fino ad oggi il Comune è in regola con gli stipendi ai dipendenti e alla ditta della nettezza urbana, perché siamo convinti che il lavoro delle persone vada pagato e che questo sia prioritario. Allo stesso modo garantiamo pienamente i servizi sociali, i pullman per il trasporto scolastico e per quelli che devono spostarsi nelle altre città. Tutto questo intendiamo continuare a non toccarlo.

Abbiamo invece già tagliato le spese di rappresentanza e sto ragionando sul problema dell’illuminazione pubblica: Chiaramonte ha purtroppo un territorio vastissimo, nel quale l’elettrificazione e i relativi costi sono cresciuti a dismisura. Evidentemente si è trattato di scelte politiche che non ci possiamo più permettere: preferisco spegnere per qualche ora la luce, piuttosto che tagliare altre cose.

E in ogni caso – com’è evidente – stiamo cercando di creare un po’ di movimento e di sostenere lo sviluppo: almeno la gente saprà di pagare le tasse in una città in cui vale la pena farlo.

 

Non prevedete dunque altri aumenti di tasse?

Come dicevo, abbiamo già aumentato l’Imu. Per il resto ci rendiamo conto che le famiglie sono molto in difficoltà e non intendiamo – finché è possibile – opprimerle ulteriormente.