Tutti i nodi della Spm

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È la gatta più difficile da pelare per l’Amministrazione comunale di Modica nell’attuazione del Piano di riequilibrio: nel mettere mano a tutte le voci di spesa e al funzionamento di tutti i settori, non si riesce a dare una soluzione definitiva ai problemi della Servizi per Modica.

 

La riduzione della spesa dai 3,6 milioni di euro del 2012 ai 2,2, milioni di euro del 2013 porta alla necessità di rimodulare i contratti tra Comune e Spm e, per la società, di attuare un Piano industriale in cui la voce più difficile da affrontare è ancora quella del personale.

La situazione dei circa cento dipendenti, peraltro, è articolata e diversificata: per ogni categoria bisogna dunque individuare soluzioni diverse.

 

Uno dei nodi più problematici resta quello che riguarda i 22 lavoratori che finora sono stati assunti con contratti a tempo determinato, rinnovati per oltre 30 volte, come pulizieri del Tribunale.

La settimana scorsa sembrava che la situazione si fosse sbloccata con la firma di una transazione in cui loro si impegnavano a desistere dalla causa intentata di fronte al giudice del lavoro, in cambio dell’assunzione a tempo indeterminato: era stata questa, infatti, la soluzione individuata dall’Amministrazione comunale e dall’Amministratore unico della società sia per evitare ulteriori costi sia per allineare questi lavoratori agli altri e successivamente provvedere a cercare una soluzione per tutti.

Ma pare che, mentre alcuni hanno già firmato, altri si rifiutino di farlo, preferendo proseguire per la via legale. 

 

A parte loro, tra quelli che hanno già contratti a tempo indeterminato, alcuni sono vicini all’età pensionabile e verranno collocati in mobilità, mentre quelli impiegati nel servizio scuolabus, che godono di contratti di tipo diverso, potranno avere accesso alla cassa integrazione ordinaria.

 

Per tutti gli altri si stanno provando diverse soluzioni.

Innanzitutto, un contratto di solidarietà che consenta a tutti di lavorare, seppur ad orario ridotto, attraversando questa difficile fase senza perdere il lavoro, in attesa – per così dire – di tempi migliori.

Il sindaco Buscema aveva poi chiesto alla Regione una misura di sostegno al reddito dei lavoratori, pari alla cifra che il Comune non è più in grado di trasferire alla Spm, da spalmare sulle annualità 2013 e 2014. Questo perché sembrava esclusa la possibilità di ricorrere alla Cassa integrazione in deroga, sulla base dell’accordo quadro siglato tra il Governo regionale e i sindacati, che aveva lasciato fuori tutte le municipalizzate.

Tuttavia, come nei giorni scorsi ha fortemente sollecitato all’Amministrazione comunale Piero Torchi, con un paio di interventi sull’argomento, la riapertura di questa clausola per i lavoratori della Gesip di Palermo, crea un precedente e restituisce anche a Modica la possibilità di richiedere la Cassa integrazione in deroga per i dipendenti Spm. 

A questo scopo il sindaco Antonello Buscema ha chiesto un incontro urgente al Presidente della Regione per concordare tutte le soluzioni possibili, in termini di ammortizzatori sociali, per questi lavoratori.