Modica Calcio, Cavallino scrive a Cundari

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Ho appreso, nei giorni scorsi, con rammarico la notizia delle dimissioni del Presidente del Modica Calcio Piero, Cundari, al quale ribadisco pubblicamente, dopo averlo fatto in forma privata, la mia stima e soprattutto il mio profondo apprezzamento per quanto fatto per il Modica Calcio, in un momento particolarmente difficile per la squadra e per la società ed al quale chiedo, ancora una volta, di fare un passo indietro sulla sua decisione.

Voglio sottolineare, nel contempo, l’amore dei tifosi, ultrà Modica, per la propria squadra i quali hanno apprezzato e riconosciuto il grande valore e  l’impegno del Presidente Cundari profuso a favore dei colori rossoblu,

Mi preme però sottolineare il mio dispiacere per le dichiarazioni rilasciate in un’intervista dall’allenatore Seby Catania, richiamato dopo l’esonero di Gallicchio, nei confronti degli ultrà di Modica, con valutazioni a mio parere inopportune ed ingenerose, che non corrispondono alla realtà e che ritengo siano state dettate da un rammarico personale, essendo stato il suo ritorno a Modica la causa della forte contestazione dei tifosi verso la società, che mi permetto di dire non dovrebbe mai sconfinare oltre le considerazioni sportive.

Gli ultrà Modica hanno da sempre dimostrato grande amore per la squadra, rappresentando l’anima ardente del Modica calcio, e magari, a volte, presi da troppo entusiasmo e passione sportiva “agiscono di pancia”, contestando ciò che a loro modo di vedere non và ma questo non vuol dire che non siano brave persone; sono lavoratori e padri di famiglia con un grande amore, che difendono a spada tratta, la squadra del Modica Calcio.

Con l’augurio che si possa ricomporre questa diatriba, scaturita solo da passione ed incomprensione spero che presto ci si possa sedere attorno ad un tavolo guardandosi negli occhi per chiarire e per ripartire con lo stesso entusiasmo di prima in modo da poter continuare il rapporto di collaborazione instaurato da tempo.

Spero che questo sia possibile in occasione dell’intitolazione della stadio della Caitina a zio Pietro che sono certo in questa situazione e da buon padre di famiglia avrebbe messo le cose a posto con una semplice frase “Nun ti sciarriari cu nduu”.

 

L’Assessore allo Sport

Tato Cavallino