Gli ultimi giorni del Commissario e gli ultimi mesi della Provincia

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A dieci mesi dal suo insediamento, oggi il commissario straordinario della provincia Giovanni Scarso ha salutato tutti convocando un’apposita conferenza stampa. In settimana dovrebbe arrivare il nome del suo successore a cui Scarso consegnerà simbolicamente le chiavi del palazzo della Provincia per l’ultima volta nella storia di questa istituzione. Dopo la pubblicazione della legge sull’abolizione della Province sulla Gazzetta ufficiale, i commissari in carica nelle province di Ragusa, Catania, Trapani e Caltanissetta sono decaduti e saranno sostituiti dai commissari prefettizi. Non appena scadranno i mandati degli organi elettivi delle altre Province, anche lì arriveranno commissari prefettizi che rimarranno in carica fino a quando gli enti non saranno sostituiti dai liberi consorzi come prevede la legge e cioè entro il 31 dicembre di quest’anno. Non è impossibile che il successore di Scarso sia Scarso stesso anche se molto dipenderà dal profilo professionale scelto per nominare i nuovi commissari. E sulla possibilità di un suo mandato bis ecco che percentuale dà il commissario uscente: “Lo 0,001 per mille di possibilità”.
Dieci ore al giorno per dieci mesi. E’ stato l’impegno quotidiano dell’avvocato Scarso che ha elencato le principali conquiste dei suoi dieci mesi. “E’ stata un’attività super partes – ha detto in conferenza stampa – condizionata fortemente dalla spendine review che chi ha tagliato sette milioni di euro di trasferimenti. Ho dato la priorità alle opere necessarie opponendomi con forza a tutte le cose secondarie”. “Basta con i cantanti” è stato il motto di Giovanni Scarso riferendosi alle manifestazioni di intrattenimento per le quali arrivano in viale del Fante giornalmente svariate richieste di finanziamento. Le principali opere realizzate a cominciare dalla sistemazione della stazione passeggeri del porto di Pozzallo. “E’ bastato il mio viaggio a Malta – sottolinea Scarso – per accorgermi del disagio dei passeggeri in transito per l’isola dei Cavalieri. Con sei mila euro in pochissimi giorni abbiamo realizzato una tensostruttura con i servizi sanitari per accogliere i turisti in partenza ed in arrivo”. Scarso ha ripreso dal cassetto il progetto delle strade di collegamento con il Porto di Pozzallo e l’Aeroporto di Comiso. Un progetto coperto di polvere che giaceva da tempo sugli scaffali. In cinque giorni è stato rimodulato e presentato a Palermo dove non è stato però ancora approvato per la mancanza alla riunione programmata di Enac ed Enav. L’università è stato un fiore all’occhiello per Scarso: “Ho avuto pressioni da più parti per tenere in provincia la facoltà di lingue. Ci siamo riusciti fino al 2027 pagando solo 500 mila euro l’anno e dilazionando il debito nei prossimi 15 anni”. Non solo successi però ma anche diverse criticità. In quest’ambito Scarso si limita ad elencare però solo quelle della sua città, Vittoria. Il Velodromo, per il cui completamento ci sono voluti 20 anni e che non è stato ancora inaugurato perché a quanto pare la struttura non interessa a nessuno. Il commissario ha contattato la federazione ciclistica nazionale, quella regionale e i privati. Ma nessuno sembra disposto ad investire nel Velodromo perché la realtà ciclistica dei giorni nostri è profondamente cambiata rispetto a quella di 20 anni fa, quando poteva avere un senso avere una casa del ciclismo. Le altre criticità sono quelle relative al Museo Zarino di Vittoria dove ci sono dei problemi per il trasferimento della collezione Zarino nel palazzo acquistato appositamente per ospitarla, e il Centro di Ricerca di C.da Perciata, anche qui un grande palazzo realizzato con i soldi pubblici e mai utilizzato.
Cosa farà Giovanni Scarso nel caso in cui non venisse rinominato? E qua sorprende tutti la risposta. Dopo l’attività di avvocato, di dirigente, di politico ecco aprirsi una nuova carriera. Quella di scrittore. “Scriverò un libro sulla mia  famiglia. Anzi il libro l’ho già scritto, manca solo l’ultimo capitolo dedicato alla mia esperienza in provincia. Sarà un libro ad uso e consumo dei miei familiari e dei miei amici. E soprattutto ritroverò l’affetto della mia famiglia, di mia moglie e dei miei figli che ho trascurato per dedicarmi anima e corpo al mio ruolo istituzionale”.