Cosa fa il PdL: a Modica aspetta Giovanni Migliore, a Ragusa Territorio

2

“Portare avanti un progetto unitario e collaborativo delle migliori forze politiche della città, in contrapposizione all’attuale amministrazione e alla tristezza mista allo sconforto che in questi anni sono stati gli unici elementi che hanno contraddistinto Modica”. E’ il primo dato su cui ha riflettuto ieri sera il coordinamento cittadino del PdL della Città della Contea. L’assemblea ha dato mandato al coordinatore Michele D’Urso di avviare interlocuzioni con tutti quei soggetti politici che sono alternativi all’attuale governo della città. Per far ciò, forti di un’azione programmatica ieri concordata, il PdL ha offerto la possibile candidatura a Sindaco del consigliere Giovanni Migliore. Ciò a dimostrazione – ha spiegato D’Urso – che: “il nostro senso di responsabilità e di apertura agli altri non deve essere confuso; noi abbiamo idee e uomini da proporre alla città che è il nostro unico interlocutore”. Insomma su Modica, il PdL ha fatto un passo in avanti individuando l’ipotetica candidatura a sindaco da proporre ad un eventuale tavolo di coalizione, fermo restando che “non si tratta – ha spiegato il parlamentare Nino Minardo – di una candidatura blindata, ma di una proposta per arricchire il dialogo su un progetto che prima di tutti si deve fondare sui programmi, e poi sugli uomini. L’idea che il PdL da tempo caldeggia – ha proseguito Minardo – è di abbandonare i personalismi e lavorare a un’ipotesi di amministrazione che metta in primo piano i cittadini ed il tessuto economico del territorio”. Discorso differente a Ragusa, dove ancora non ci sono decisioni, ma solo ipotesi. E’ ormai noto che il PdL sta dialogando con Territorio. “L’interlocuzione con Territorio – ha spiegato Minardo – non può essere circoscritta soltanto a Ragusa, ma deve necessariamente avere un respiro provinciale. In ogni caso il PdL, oltre al confronto aperto con Territorio, prosegue nelle interlocuzioni con tutte quelle forze che hanno come collocazione politica l’area moderata e con i quali il dialogo non si è mai interrotto”.