Stanchezza e sollievo per gli studenti scampati all’incidente di Tremonzelli

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Stanchi, ancora un po’ spaventati, ma più di tutto sollevati per il pericolo che sono riusciti così fortunatamente a scampare.
I 23 alunni dell’Istituto musicale Verga che stanotte hanno coraggiosamente attraversato un incubo all’interno della galleria di Tremonzelli, sulla Palermo-Catania, questa mattina non sono andati a scuola, mentre i due insegnanti che li accompagnavano si sono occupati insieme al Dirigente scolastico di valutare quanto è accaduto.
I ragazzi sono tutti di classi diverse ed erano stati selezionati per partecipare in delegazione ad un appuntamento voluto dall’Ufficio scolastico regionale, che ha coinvolto i tre Licei musicali della Sicilia: ieri hanno infatti assistito alla performance del maestro Stefano Accardo al teatro Politeama di Palermo e poi hanno avuto modo di parlare con lui.
Un’esperienza bella e intensa per tutti loro, che rischiava di finire in tragedia. Sulla strada di ritorno per Modica, su un pullman preso a noleggio dalla scuola, si sono dovuti fermare all’interno della galleria di Tremonzelli, notoriamente pericolossissima proprio perchè priva di vie di fuga: dal mezzo ha cominciato ad uscire del fumo nero, che ha spinto l’autista e gli insegnanti a dare subito l’ordine di evacuazione.
Con grande lucidità e rapidità, gli insegnanti e i ragazzi sono riusciti nel giro di pochi minuti a scendere e a correre velocemente in avanti, verso l’uscita della galleria, mentre l’autista cercava di spegnere con l’estintore le fiamme che si sono sprigionate dal vano motore, prima di rendersi conto anche lui che non c’era altro da fare se non fuggire. Poco dopo infatti un’esplosione ha distrutto il mezzo, per fortuna senza fare danni alle persone.
Tutti sono riusciti a raggiungere le altre vetture che viaggiavano in direzione Catania: alcuni automobilisti si sono fermati per soccorere i ragazzi e per fortuna tra loro c’è stato l’autista di un pullman fino a quel momento vuoto, che ha caricato i passeggeri e li ha condotti fino a Catania, dove nel frattempo è giunto un altro mezzo per riportarli – sani e salvi – a casa.