Tariffe per gli impianti sportivi, la Rizza risponde

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Il Commissario Straordinario dott.ssa Margherita Rizza, avendo appreso da organi di stampa della polemica sorta per quella che viene considerata una presunta esorbitanza delle tariffe stabilite con la deliberazione di G.M. n.260 del 28 maggio 2013 riguardante “Servizi pubblici a domanda individuale. Determinazione tariffe 2013 Impianti sportivi”,  ritiene  sottolineare quanto segue:

“La deliberazione prende spunto dalla necessità di reperire fondi per le casse comunali, in esecuzione di un dettato normativo complessivo che impone una radicale revisione della spesa (tra gli altri d.l. 95 e d.l. 174/2012).

Inoltre, la redazione della deliberazione è ispirata ad un altro principio cardine della finanza locale, che impone all’Ente che il costo complessivo dei servizi a domanda individuale, sia coperto da proventi tariffari almeno per il 36% dei costi complessivi, previsto dall’art. 243, comma 2, lett. A) del D.Lgs. n. 267/2000.

Le tariffe stabilite attestano la copertura presunta dei costi al minimo previsto dalla legge (36,30%); infatti a fronte di una spesa annua per sostenere i costi degli impianti sportivi comunali (palestre, piscina, campi di calcio, rugby) pari ad €705.632,00 è previsto un introito di circa € 255.000,00. Peraltro, osservando le singole tariffe, queste risultano sensibilmente al di sotto delle medie richieste da gestori di impianti privati. Un esempio: un campo di calcio per il quale si prevede una somma oraria di € 20 consente ai 22 atleti praticanti di fruire della struttura pagando poco meno di un euro l’ora.

Alla luce del complesso normativo sopra accennato, inoltre, il Comune ha l’obbligo di fare in modo che tali servizi vengano accompagnati da una compartecipazione ai costi da parte del cittadino, trattandosi di attività che necessitano per la gestione, la manutenzione e il funzionamento di spese già di per sé altissime.

Ancora, la decorrenza stabilita dalla esecutività della deliberazione (10 giugno 2013) consentirà sostanzialmente una attivazione reale delle tariffe spostata al mese di settembre, tenendo conto della chiusura dell’anno scolastico ed alla luce del fatto che l’attività sportiva all’interno degli impianti subisce un naturale calo nel periodo estivo.

Infine, la possibilità di una reale attuazione di tali tariffe consentirà all’Ente non soltanto di potere investire maggiori somme nella promozione dello sport, ma non precluderà anche alla nuova amministrazione una rivisitazione in relazione ad eventuali maggiori introiti oggettivamente verificatisi nel monitoraggio dell’affluenza agli impianti sportivi”.