Crocetta torna nel Pd, ma cosa succede a Ragusa nel Megafono?

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Alla fine Rosario Crocetta ha deciso e ha ufficializzato il suo ritorno nel PD. Sembra chiudersi così la querelle con il segretario regionale del partito, Giuseppe Lupo, determinato a togliere il sostegno al Presidente sostenuto alle ultime elezioni, quasi un anno fa. Ma basterà questo per sedare gli animi e far si che si possa rincominciare a lavorare tranquillamente? Sembra improbabile. Lupo, infatti, non è ancora contento e per far rientrare la crisi chiede che siano sciolti il Megafono e i gruppi consiliari e insiste sulla necessità di un rimpasto in giunta. Senza ulteriori “si” da parte del Governatore, dunque, il rientro nel PD potrebbe non bastare e se per il rimpasto un punto d’incontro lo si potrebbe anche trovare, diverso è il discorso dello scioglimento e lo si intuisce anche dalle risposte che, interpellati sull’argomento, ci hanno fornito due autorevoli rappresentanti del Movimento a Ragusa e a Palermo, Claudio La Mattina e l’On. Nello Dipasquale.  Per entrambi Crocetta ha preso una decisione corretta e del tutto condivisibile.

“Il nostro Presidente è una persona molto responsabile” ha dichiarato Dipasquale “e ha eliminato quello che era un motivo di forti contrapposizioni col suo partito di appartenenza. Per me e per gli altri quattro parlamentari del Megafono, comunque, cambia poco. Come abbiamo avuto modo di rimarcare anche stamattina a Palermo, nel corso di una conferenza stampa congiunta, rimarremo nel Megafono e continueremo a sostenere il governo”.

Quindi, On. Dipasquale, la richiesta di scioglimento di Lupo la rispedite al mittente?

“E’ una pretesa assurda che arriva da una persona che non conta nulla nel senso che non ha alcun diritto di avanzare tale richiesta. Su questo punto non si cede. Immaginate per un attimo che la situazione fosse invertita con noi del Megafono a chiedere a Lupo di sciogliere il PD! In base a che costa e con quale titolo? Sarebbe pura follia! Il PD è PD e noi siamo noi. Crocetta adesso è nel PD. Eravamo già al corrente della sua volontà e condividiamo la sua decisione”.

Esattamente sulla stessa lunghezza d’onda Claudio La Mattina, coordinatore provinciale del movimento sebbene ancora in veste ufficiosa.

“Si tratta di un passaggio che Crocetta si è sentito di fare per “la pace in famiglia” e che trovo condivisibile ma non deve essere il PD a decidere se il Megafono deve chiudere i battenti. Solo gli aderenti possono farlo, tutti insieme e dopo essersi consultati” ha dichiarato La Mattina. “Nel Megafono non ci sono tessere e tesserati, è un movimento con coordinatori scelti dal Presidente Crocetta e vale la pena ricordare che stiamo parlando di una lista che è riuscita nell’impresa storica, a sinistra, di superare lo sbarramento del 5% e che questo ci ha consentito di vincere le elezioni regionali. La stessa cosa si è ripetuta pure per la lista al Senato e forse sarebbe andata bene anche alla Camera se non avessimo rispettato gli ordini del PD.”

Dunque andate avanti per la vostra strada? E cosa succede adesso?
“Non ci faremo distrarre dai diktat impropri che provengono dal PD siculo ma ritengo che sia fondamentale convocare con urgenza un’assemblea regionale dei simpatizzanti del Megafono per decidere tutti insieme il nostro futuro, tenendo conto che ci sono aderenti che nel PD non traslocheranno mai e che dunque rischiamo di perdere consensi, supporto e spirito di aggregazione attorno al nostro unico e grande leader Rosario Crocetta”.