Abbate “taglia” la vigilanza al Tribunale. Petralia: “Ma non può lasciarlo incustodito”

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L’aveva promesso e lo sta facendo: il sindaco di Modica Ignazio Abbate si rifiuta di continuare a far sostenere al Comune le spese di mantenimento del Palazzo di Giustizia (ormai ex). Peccato che – negli strettissimi termini di legge – lui non sia propriamente libero di scegliere e dunque probabilmente sarà costretto a tornare sui suoi passi, magari già nei prossimi giorni. 
 


Già nei giorni immediatamente successivi all’entrata in vigore della riforma giudiziaria con cui è stato soppresso il Tribunale di Modica, il Procuratore capo della Repubblica di Ragusa Carmelo Petralia, congiuntamente al Presidente del Tribunale di Ragusa Giuseppe Tamburini, aveva scritto al primo cittadino di Modica Ignazio Abbate chiedendogli di prorogare il contratto di vigilanza per la tutela della sede giudiziaria. 
La richiesta è motivata dal fatto che il Ministero della Giustizia, con apposito decreto, ha autorizzato per un periodo di due anni l’utilizzo della struttura del Tribunale soppresso, da parte di quello accorpante, per i procedimenti civili pendenti, oltre che dal fatto che nel Palazzo modicano continua ancora ad essere custodita gran parte degli archivi. 



Ma il Comune di Modica non intende accettare questa condizione, e lo ha messo addirittura nero su bianco. Con una delibera del 27 settembre scorso, la Giunta municipale ha dato mandato al sindaco di “rispondere al Procuratore dando la disponibilità a continuare il servizio di custodia e pulizia con personale dell’Ente, mentre non si potrà garantire il servizio di vigilanza armata, che potrà essere svolto dal Comune competente sede del Tribunale”. Insomma secondo l’Amministrazione comunale dev’essere il Comune di Ragusa a farsi carico di questa spesa, tanto più che ha già presentato ricorso al Tar per impugnare il provvedimento che pone a carico del Comune di Modica le spese di manutenzione della sede del Tribunale soppresso “in quanto in contrasto con l’art. 2 della legge 392/4, che ha previsto che le spese di manutenzione degli immobili sede di uffici giudiziari sono a carico esclusivo dei Comuni dove hanno sede, senza alcun concorso degli altri Comuni componenti la circoscrizione giudiziaria”.



Di fronte a questa decisione unilaterale del Comune di Modica, il sindaco Abbate è stato eccezionalmente invitato a partecipare alla riunione della Commissione manutenzione, che in senso più ampio si occupa di individuare gli interventi di mantenimento delle strutture giudiziarie, i cui costi dovranno poi essere in gran parte rimborsati dal Ministero, già convocata per domani. 
”Ho notizia – commenta il Procuratore della Repubblica Petralia – che la Giunta di Modica abbia approvato quella delibera, ma noi non abbiamo ancora avuto risposte ufficiali. Mi auguro che in sede di Commissione si possa individuare una soluzione, perché il Comune di Modica non può certo pensare di lasciare il Tribunale senza vigilanza. Da otto anni questo servizio è affidato a personale esterno, che ora è stato lasciato a casa e al quale rivolgiamo la nostra comprensione e solidarietà. Tuttavia, se anche il sindaco di Modica vuole individuare soluzioni alternative, è libero di farlo, purché raggiunga l’obiettivo di garantire la sicurezza della struttura 24 ore su 24: sarà, per intenderci, libero di gestirlo con personale comunale, con la  Polizia Municipale o in qualunque altro modo, ma quel che è certo è che una soluzione si dovrà trovare”.