Tre progetti sanitari per donne e giovani

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Sono tre i progetti avviati dall’ASP di Ragusa, in sinergia con le associazioni del territorio, illustrati questa mattina in conferenza stampa all’ospedale Guzzardi di Vittoria dal direttore sanitario del nosocomio, Giuseppe Drago, e  del Commissario dell’ASP 7, Angelo Aliquò. Il primo è un corso destinato a medici ed infermieri del pronto soccorso, di ostetricia e ginecologia e medicina finalizzato ad aiutare le donne vittime di violenza. 4 incontri, in collaborazione con forze dell’ordine, psicologi e legali, organizzati dall’associazione Donne a Sud, per spiegare agli operatori della sanità (che spesso sono i primi ad incontrare una donna dopo uno stupro o un’aggressione) in che modo rapportarsi per creare quel rapporto empatico e di fiducia fondamentale per spingere la donna alla denuncia e alla richiesta di aiuto. “Riconoscere i segnali della violenza sul corpo è la prima cosa da fare – ha spiegato l’Avv. Rossana Caudullo – ma non sempre è facile così come non è facile entrare in sintonia con la vittima al punto da farla confidare. Eppure quei primi minuti sono i più importanti e se si sbaglia l’approccio quella donna potrebbe decidere di non parlare più e di non chiedere più aiuto”.
Il secondo progetto è stato avviato in sinergia con la Lilt nell’ambito del mese della prevenzione del tumore al seno ed è stato illustrato nei dettagli dalla Presidente di Lilt Ragusa Maria Teresa Fattori. In tutta Italia ambulatori aperti per visite gratuite. A Vittoria a farsi promotrice dell’iniziativa è stata la dr.ssa Angela Strazzanti,  senologo e specialista in chirurgia generale ed oncologica, e sarà proprio lei ad effettuare i controlli in un ambulatorio messo a disposizione all’interno del Guzzardi stesso. Per prenotarsi è sufficiente chiamare il 392/5743156. In Italia si stima che siano circa 45.000 ogni anno i nuovi casi di carcinoma mammario e la fascia di età compresa fra i 25 e i 44 anni, fuori dai programmi di screening mammografico, è quella che ha conosciuto l’incremento maggiore. E’ fondamentale quindi che ogni donna, già a partire dalla giovane età, sia ben documentata e  sensibilizzata sull’argomento.
Il terzo progetto, portato avanti in collaborazione con il Soroptimist di Vittoria, prevede lo screening elettrocardiografico tra gli studenti delle terze medie per prevenire le morti improvvise. In realtà quello che sta per partire è il secondo ciclo di controlli perché il primo è stato già effettuato l’anno scorso e ha coinvolto 147 alunni, 42 ragazze e 45 ragazzi. Interessanti i dati emersi. Il 66% di loro è risultato perfettamente sano ma il 31,6% è stato trovato affetto da anomalie di lieve entità e andrà ricontrollato e l’1,8% ha scoperto di soffrire di patologie serie. E’ stato inoltre scoperto che c’è molta differenza tra un soggetto di 13/14 anni e uno di 18/19. Diversi sono gli stili di vita, più facile è avere accesso ad alcol, sigarette e droghe e svolgere un’intensa attività fisica e sessuale. “Messi insieme tutti questi elementi contribuiscono al fenomeno delle morti improvvise – ha spiegato il dr. Mario Rasi, dirigente di I livello dell’U.O. di cardiologia del Guzzardi – ossia di quei decessi che avvengono al massimo entro un’ora dalla comparsa dei sintomi e che si possono evitare solo attraverso l’uso immediato del defibrillatore. E’ importante, inoltre, fare prevenzione nelle scuole anche perché è proprio qui che si fa educazione fisica dando per scontata la sana e robusta costituzione dei ragazzi”.
“Si tratta di tre splendide iniziative che abbattono il muro di una sanità resistente ai cambiamenti e fungono da collante tra ospedale e cittadini attraverso il ruolo di mediazione delle associazioni” ha dichiarato il Commissario Angelo Aliquò. “Questo è l’esempio che qualcosa di buono concretamente si può fare per aiutare tutti coloro che soffrono di patologie senza saperlo e che spesso rifiutano i controlli per problemi economici o per paura di scoprire qualcosa. Sono proprio queste le persone che devono capire che non sottoporsi agli screening gratuiti è il vero pericolo per la loro salute”.