Il Pd va a congresso tra le polemiche. Appuntamento al 26 ottobre

0

Resta appeso alle decisioni della Commissione nazionale per il Congresso del Pd l’esito della contesa provinciale tra i tre candidati alla segreteria – Peppe Calabrese, Mario D’Asta e Giovanni Denaro -, che si definirà entro questa settimana, dato che la maggior parte dei circoli territoriali hanno convocato i propri congressi per sabato 26 ottobre e che i rispettivi tesserati voteranno sia per il rinnovo delle cariche nei singoli coordinamenti locali, sia per esprimere la loro preferenza rispetto ai candidati alla segreteria provinciale.

Sabato scorso, infatti, una parte della Commissione provinciale, con il sostegno dei rappresentanti dei parecchi circoli, ha inoltrato l’ultimo dei ricorsi possibili per chiedere il rispetto dei regolamenti congressuali e dello statuto del Pd.

Oggetto della contesa sono le tessere che alcuni circoli – tra i più importanti, quelli di Comiso e Vittoria, determinanti per l’esito del congresso provinciale – in anni passati non avrebbero mai pagato: questo, nei termini di regolamento, ridurrebbe parzialmente il loro diritto di indicare delegati per il coordinamento provinciale. La Commissione provinciale ha però deciso a maggioranza di “sanare” questa situazione, consentendo a questi circoli di saldare il proprio debito, seppur solo adesso.

La situazione di tensione all’interno della commissione provinciale per il congresso – è stato scritto nel documento inviato alle segreterie e alle commissioni regionali e nazionali – sta generando in migliaia di iscritti della provincia sgomento e preoccupazione.
Chiediamo pertanto un intervento deciso al fine di permettere a tutti i circoli e a tutti gli iscritti di svolgere un congresso sereno e nel rispetto totale delle regole che noi stessi ci siamo dati e di cui siamo orgogliosi per la loro democraticità, senza il quale la nostra partecipazione al congresso provinciale è seriamente messa in discussione”.

 

In mancanza di un deliberato chiaro della Commissione nazionale, insomma il circolo di Modica e una buona parte dei circoli di Pozzallo, Ispica, Scicli, Santa Croce e Ragusa non parteciperanno al congresso provinciale.

Questo vuol dire che Calabrese, D’Asta e Denaro non potranno contare sulle risorse provenienti da questi circoli per l’elaborazione delle proprie liste, oltre che su una considerevole fetta di potenziali elettori.

 

Nel frattempo i singoli circoli cittadini sabato 26 ottobre voteranno per rinnovare il proprio coordinamento (i congressi sono convocati nelle rispettive sedi del Pd): tutti i Comuni della Provincia di Ragusa hanno un solo circolo per cui eleggere il coordinatore, tranne – com’è noto – quello di Ragusa che ne ha ben tre (il secondo e il terzo circolo, tuttavia, hanno nominato dei coordinatori reggenti e rinviato i loro congressi al prossimo anno).

Tuttavia non mancano i problemi in alcuni circoli, ad esempio a Pozzallo, dove l’area Renzi che fa capo a Paoletta Susino rompe con gli altri sia sull’argomento della partecipazione al congresso provinciale, sia sullo svolgimento del congresso cittadino: “Denunciamo – ha dichiarato la Susino – l’atteggiamento di autoreferenzialità del segretario e consigliere comunale del Partito Democratico, Francesco Ammatuna, che si ostina a rimandare la convocazione di una assemblea (l’ultima volta si è riunita a gennaio di quest’anno)  in cui si discutano assieme ai militanti le modalità di svolgimento e le candidature del congresso provinciale e cittadino.  “Ad oggi non risulta che si siano svolte riunioni “partecipate” di circolo, come invece è avvenuto negli altri Comuni della Provincia. Eppure, come abbiamo appreso dai social network, qualcuno ha deciso per l’intero circolo di Pozzallo che il congresso si svolgerà in due giornate e che il tesseramento, nonostante il regolamento congressuale preveda che ci si possa iscrivere anche durante le operazioni di voto, dovrebbe chiudersi il giorno prima”.