Nuove costruzioni in aree vincolate: stop della Giunta

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Via libera al riavvio dei procedimenti di rilascio di concessioni edilizie in zona agricola, ma con chiare indicazioni. Nelle aree che ricadono nel piano paesaggistico, in ossequio all’articolo 42 delle norme di attuazione, “le costruzioni devono essere esclusivamente finalizzate alla conduzione del fondo con preventiva asseverazione da parte dell’Ispettore agrario o di altro ente preposto”. Ci vuole anche un piano aziendale. Inoltre le costruzioni devono essere ispirate “alle regole morofologico-spaziali del paesaggio stesso, optando per la compattazione volumetrica attorno a spazi aperti (corti, cortili) utilizzando i caratteri dell’architettura di qualità”. In ogni caso va tenuto presente che occorre un controllo per frenare possibili progetti che hanno intenti lottizzatori. Il “trucco” spesso usato da chi vuol far passare una lottizzazione come una singola costruzione è quello del frazionamento. Un vasto appezzamento frazionato e poi la richiesta, in periodi differenti, di costruire nelle singole aree. Un immenso terreno su cui, una volta frazionato, si possono presentare anche dieci o quindici richieste di concessione. Per questo motivo gli uffici comunali avranno cura di valutare proprio la situazione, in modo da bloccare, appunto, qualunque intento lottizzatorio che, essendo in zona agricola, sarebbe abusivo. Il via libera è stato dato al dirigente con un atto d’indirizzo da parte della giunta. In zona vincolata dal piano, dunque, costruirà soltanto l’agricoltore. Nella altre verdi, invece, si potranno valutare le richieste, ovviamente che rispettino i parametri di legge. Era stato il dirigente del settore, Michele Scarpulla, a chiedere all’amministrazione come comportarsi. In giacenza poco più di un centinaio di pratiche ferme. Alcuni incartamenti sono stati sequestrati nei mesi scorsi dalla Procura, che ha avviato un generale controllo sul rispetto delle norme a tutela del paesaggio. Il 21 giugno il consiglio comunale aveva approvato una delibera che dava un’interpretazione diversa, consentendo a tutti, agricoltori e non, di costruire in zona agricola, indistintamente nelle aree vincolate dal piano paesaggistico e in quelle “bianche”. L’amministrazione comunale, invece, ha dato un orientamento diverso, che adesso dovrà essere applicato dal dirigente. Per quanto riguarda la richieste, presentata da alcuni esponenti dell’opposizione, di reintrodurre il lotto minimo per le costruzioni in zona agricola, non ci sarebbero resistenze da parte dell’amministrazione. Questo ovviamente dovrebbe riguardare le aree non vincolate dal piano paesaggistico.