Potrebbe avere un nome il cadavere di Santa Croce

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Potrebbe essere di nazionalità romena il cadavere della donna trovato lo scorso settembre nella strada accanto lo stadio di Santa Croce. I carabinieri, in attesa dei risultati sull’esame tossicologico, hanno cercato di scandagliare in zona in cerca di elementi che potessero dare una svolta alle indagini, e così è stato. Hanno quindi ascoltato un agricoltore di Santa Croce, titolare di un’azienda agricola non molto distante al luogo di ritrovamento del cadavere. Di qui, sono risaliti a due fratelli romeni, entrambi agricoltori e residenti ad Acate, che avevano avuto diretta conoscenza di una donna, loro collega di lavoro, attualmente irreperibile. Proprio uno dei due aveva acquistato un telefonino e sottoscritto un contratto di telefonia mobile per questa donna, anch’essa bracciante agricola, poiché aveva perso il telefonino. Infatti il cellulare rinvenuto accanto al cadavere è intestato al quarantacinquenne romeno che sta aiutando i carabinieri di Ragusa a ricostruire l’intera vicenda. La donna – secondo quanto riferito dal testimone – aveva smarrito la borsa contenente i documenti d’identità e il cellulare, a quel punto il connazionale l’aveva aiutata acquistando per lei un telefonino in un negozio di Vittoria.
Ora i militari della Compagnia di Ragusa hanno un nome di battesimo di una donna romena e sanno che ha due figli, uno in provincia di Ragusa e l’altro al nord Italia. I carabinieri stanno controllando le denunce di smarrimento di documenti, presentate in provincia nei primi mesi dell’anno. L’obiettivo è scoprire il nome della denunciante per rintracciare i figli in Italia o, tramite Interpol, qualche parente in Romania. Subito dopo si potrà procedere alla comparazione del DNA con quello del cadavere, sepolto senza identità al cimitero di Santa Croce. Se il DNA dei figli della scomparsa dovesse coincidere con uno dei cromosomi del cadavere, si conoscerà l’identità della poveretta. Rimangono al momento poche chiare, invece, le cause del decesso, considerato che le radiografie e l’esame autoptico non hanno mostrato fratture ossee ed è risultato impossibile stabilire se vi fossero state lesioni sul corpo poiché era in avanzato stato di decomposizione.