Giacchi ricevuto a Palermo

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Si farà di tutto per rastrellare le numerose risorse che attualmente la Regione Sicilia sta destinando ad altro, magari anche ad attività non remunerative, per sbloccarle e rimetterle in circolo al fine di dare ossigeno alle imprese. E’ uno degli importanti impegni presi oggi dal mondo politico regionale, nel corso dell’audizione in Commissione Bilancio e Programmazione all’ARS, di Angelo Giacchi, Maurizio Ciaculli e Peppe La Terra. Tre imprenditori locali in lotta con il sistema delle aste giudiziarie, vittime loro stessi di un circuito asfissiante che va assolutamente interrotto e che ha portato Angelo Giacchi ad intraprendere lo sciopero della fame, la settimana scorsa, dinnanzi la Prefettura di Ragusa.L’incontro è stato voluto dal deputato regionale  Orazio Ragusa e ha visto la presenza di numerosi esponenti politici che, superando steccati e schieramenti, in modo trasversale hanno garantito il loro appoggio incondizionato agli imprenditori. Da Leanza a Ferreri, da Cracolici a Lupo, da Cimino a Gianni e Formica solo per citarne alcuni.

La politica siciliana è chiamata, una volta per tutte, a fare una scelta seria che vada oltre le chiacchiere e gli attestati di solidarietà una prima soluzione pare potrebbe arrivaredall’attivazione delle banche regionali IRFIS, CRIAS e IRCAC, presenti anch’esse oggi con i loro delegati.

Poiché da tempo tutti gli istituti di credito nazionali hanno chiuso i rubinetti nei confronti delle aziende e delle famiglie siciliane, a dare risposte immediate e un aiuto concreto ai siciliani affinché possano difendere i propri beni da pignoramenti e aste giudiziarie, devono essere proprio loro.

Le banche hanno fatto sapere di non volersi sottrarre a tale responsabilità e di essere disponibili da subito a sostenere famiglie e imprese ma hanno anche evidenziato una serie di criticità, piccole e grandi, da superare prima con l’aiuto della classe politica. Un esempio su tutti quello dell’IRFIS che, per statuto,non si p occupare di agricoltura. La Regione dovrà quindi intervenire (come avvenne con la CRIAS che inizialmente era destinata solo all’artigianato) e dar vita ad una normativa che permetta all’istituto in questione di superare questo scoglio.

Il Presidente della commissione, Antonino Dina, nel corso del suo intervento ha annunciato l’istituzione e l’immediata convocazione (entro il 15 dicembre) di un tavolo tecnico sul quale mettere tuttele criticità in modo da iniziare a lavorare per rimuoverle perreperire i fondi necessari. Alcuni di questi, è stato ipotizzato,potrebbero arrivare dalla quota che la Regione Sicilia detiene all’interno del pacchetto azionario Unicredit e che ammonta a 120 milioni di euro. Una cifra enorme che, se venisse svincolata e destinata alle banche regionali, potrebbe aiutare e non poco.

“Sono molto soddisfatto per l’esito dell’incontro – ha commentato alla fine Angelo Giacchi – e mi piace pensare che da oggi potrebbe essere avviato un percorso innovativo finalizzato davvero alla soluzione dei problemi di chi ha visto finire lapropria casa o la propria azienda all’asta. Adesso attendiamo l’incontro convocato dalla Prefettura alla presenza degli istituti di credito ma, nel frattempo, venerdì sarò a Modica per prendere parte all’incontro indetto dal Movimento dei Forconi e il 21 novembre sarò presente alla giornata di commemorazione che il comune di Vittoria sta organizzando in onore di GiovanniGuarascio”.

Una giornata davvero intensa quella di oggi per Angelo Giacchi. Mentre si trovava a Palermo, infatti, si teneva l’ultima asta destinata alla vendita dei beni di sua proprietà. L’asta è andata deserta.