Elezioni Provinciali: Si potrebbe tornare alle urne?

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L’Udc, però, conferma la linea dell’abolizione totale degli enti provinciali. Il Parlamento siciliano ha tempo fino a metà del mese prossimo. Se non sarà approvata la legge sui liberi consorzi, saranno indetti i comizi elettorali e si tornerà alle urne. La commissione Affari istituzionali dell’Ars conta di esitare il disegno di legge entro la fine della prossima settimana, ma ci sono dei nodi da sciogliere. In primis quello sul numero dei consorzi. Ci sono due ipotesi. La prima è quella del provvedimento in discussione in commissione: nove consorzi. L’altra, quella che è indicata nell’emendamento del governo regionale, va oltre. Stabilisce un parametro di riferimento: potrebbero creare un consorzio le aree territoriali con un numero di abitanti tra 150mila e 500mila. Ma all’Udc questa soluzione non piace. Rimane ferma la posizione delle tre città metropolitane: Catania, Messina e Palermo. “La mia posizione di contrarietà all’abolizione delle Provincia rimane immutata – spiega il deputato ibleo Giorgio Assenza eletto nelle liste del Pdl -. Insieme agli amici del gruppo di Nello Musumeci avevamo presentato una proposta per ridurre i costi della politica, con una riduzione del numero dei rappresentanti di questi enti. Abbiamo detto che siamo favorevoli ad un taglio netto degli emolumenti, trasformandoli anche in semplici rimborsi. Ma non si risparmia di certo tagliando questi enti intermedi. Anzi, vanno potenziato con nuove funzioni che al momento sono dell’amministrazione regionale. Penso alle valutazioni d’impatto ambientale, ma anche a tanti altri servizi che la Provincia potrebbe espletare. Cosa si risparmia tagliando le Province? Poco o nulla”. Assenza si dice anche contrario ad elezioni di “secondo livello”, ossia senza il ricorso alla consultazione popolare. Elezioni che sarebbero fatte dai sindaci e consiglieri comunali. Non è togliendo ai cittadini il diritto a scegliere i propri rappresentanti che si risparmia”. E conclude con auspicio: “Spero che si cambi rotta e che si decida di mantenere e rafforzare l’istituzione Provincia”.