Piccitto lavora al suo Consorzio. Grandi assenti Comiso e Modica

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Un documento, firmato dai sindaci del comprensorio ibleo ad esclusione di Comiso e Modica, che auspica il mantenimento dell’attuale consistenza dei comuni dell’ex Provincia all’interno del Libero Consorzio, con l’eventuale inserimento di altre realtà territoriali limitrofe che volessero identificarsi con l’area iblea. Questo il primo atto, che segna in modo chiaro il senso della transizione verso la nuova conformazione sovra-comunale che il disegno di legge votato all’Ars nel corso della seduta dell’11 marzo impone ai primi cittadini dell’isola. «Una scelta di buon senso, la migliore risposta che potevamo dare ai cittadini in questo momento di alta confusione istituzionale». Così commenta Federico Piccitto, il quale ha presieduto la Conferenza dei sindaci convocata lunedì pomeriggio a Palazzo dell’Aquila.
Non vuole sentire parlare di una vittoria politica nei confronti del collega di Modica, il quale, assente a Palazzo dell’Aquila, intende portare avanti un’altra soluzione, spostata verso il comprensorio della Val di Noto. «Il passo compiuto oggi non va assolutamente inteso come una personale vittoria politica – sottolinea – ed anzi dispiace non si siano presentati i referenti di Comiso e Modica, perché ritengo che su un tema così delicato sia importante confrontarsi a viso aperto. Ogni elemento in meno quindi, impoverisce il dibattito. Non ci aspettavamo l’assenza di Comiso, mentre quella di Modica era stata già preannunciata. Credo comunque che il sindaco Abate avrebbe finito con il condividere le motivazioni che ci hanno spinto alla sottoscrizione del documento. In un contesto così vago, con una legge ancora tutta da decifrare, lanciarsi in rischiosi passi in avanti non ci sembra opportuno. Riteniamo giusto mantenere l’identità territoriale, semmai cercando di allargare il territorio. Rimanere uniti è l’unica risposta da dare ai cittadini, anche per garantire loro punti di riferimenti fissi come la Prefettura, il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco ed altri presidi che un domani, con un territorio frastagliato, si perderebbero. Non dispero del fatto di potere coinvolgere gli assenti di stasera nei prossimi appuntamenti».
La Conferenza dei sindaci infatti tornerà ad analizzare l’argomento il 3 aprile, confrontandosi con la Consulta dei presidenti di consiglio comunale, mentre la prossima settimana si terrà a Ragusa una seduta del consiglio comunale aperta alla cittadinanza.
Perfettamente in linea con le dichiarazioni di Piccitto, il sindaco Piero Rustico sottolinea di non aver mai ricevuto proposte di adesioni ad altri possibili Liberi consorzi ed anzi di avere appreso dell’idea di Abate solamente attraverso i giornali. «Mantenere la congruità territoriale è l’unica prospettiva di successo per una operazione partita davvero male – afferma il primo cittadino di Ispica – l’idea del sindaco di Modica potrebbe avere senso qualora si riuscisse ad aggregare i comuni della Val di Noto per comporre un soggetto territoriale più forte». «Noi sindaci non siamo mai stati ascoltati dal Governo Crocetta – aggiunge il sindaco di Monterosso Almo Paolo Buscema – come Anci cercheremo di portare avanti le ragioni dei cittadini siciliani. Molti gli interrogativi ancora da sciogliere, a partire dalla futura conformazione delle SSR, dei Distretti socio-sanitari, dei servizi Asp e delle Forze di polizia. Tutte ragioni che ci spingono nell’unica direzione possibile, confermare l’attuale equilibrio della ex provincia». «Occorre valutare attentamente le competenze territoriali – conclude il sindaco di Acate Franco Raffo – per evitare di formare l’ennesimo carrozzone istituzionale che rappresenterebbe un affronto all’intelligenza dei siciliani».