L’allarme ebola viaggia sul web

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Anche in provincia di Ragusa si sta diffondendo a macchia d’olio la psicosi, dilagata sul web e in tante testate e siti on line, sull’allarme Ebola. Timore dovuto ai tanti e costanti sbarchi registrati negli ultimi giorni a Pozzallo da parte di migranti provenienti dal Nord Africa. Intanto è stata eseguita sabato scorso l’autopsia sul giovane del Mali, reduce dello sbarco di giovedi sera a Pozzallo, e deceduto poche ore dopo il ricovero all’ospedale civile di Ragusa. I sanitari, in base ai primi esami compiuti, hanno parlato di arresto cardiocircolatorio. In ogni caso, la Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta, disponendo l’esame autoptico. “Sono stati compiuti – ha spiegato il procuratore capo di Ragusa Carmelo Petralia – accertamenti sotto i profili sanitario e giudiziario. I risultati si dovrebbero avere nei prossimi giorni. Intanto in via cautelativa e preventiva, sono state messe in quarantena le persone che hanno viaggiato con lui, sin quando non si sarà pienamente certi sulle cause del decesso. Inoltre tutti i reperti per accertare l’esistenza di possibili patologie di tipo epidemico sono stati trasmessi ai ministeri degli Interni e della Salute per accertamenti da far compiere direttamente a loro”. Dall’azienda sanitaria provinciale per voce di Vito Amato, si fa sapere che: “è stato trasmesso ai punti nevralgici aziendali, dunque al dipartimento di prevenzione e alla divisione malattie infettive, lo stato di allerta. Il provvedimento, in termini pratici, si traduce in una sorveglianza diversa e più circostanziata nei confronti degli immigrati. Si tratta – ha tenuto a precisare Amato – di un’azione preventiva. Oltre l’esame autoptico sul giovane del Mali deceduto all’ospedale Civile, come disposto dalla Procura, sono stati messi sotto stretta osservazione sanitaria i cinquanta migranti che hanno viaggiato insieme a lui e che sono stati già trasferiti in altre strutture fuori dalla provincia di Ragusa”. Ed intanto cresce anche in Italia la preoccupazione per il virus dell’Ebola, che sta colpendo l’Africa Sub-Sahariana proprio nelle zone d’origine delle migliaia di migranti che in questi giorni stanno sbarcando sulle coste del Sud, la provincia di Ragusa compresa. Basta farsi un giro di consultazione sui siti web per leggere notizie allarmanti, tra cui figura una presunta nota non ufficiale del Ministero della Salute non diffusa al pubblico perchè riservata alle autorità competenti, con cui il Ministero comunicherebbe l’attivazione di misure di vigilanza e sorveglianza nei punti di ingresso internazionali in Italia. Ufficialmente, come è possibile consultare nel sito web del ministero della Salute, c’è un comunicato stampa dello scorso venerdi, che titola “Nessun rischio per Ebola in Italia”. Continuando a leggere nella comunicazione ufficiale del ministero della Salute, si sottolinea che “Pur in presenza di un rischio remoto di importazione dell’infezione ( va in proposito ricordato che l’Italia, a differenza di altri Paesi Europei, non ha collegamenti aerei diretti con i Paesi interessati dall’epidemia)  il Ministero della Salute ha dato disposizioni per il rafforzamento delle misure di sorveglianza nei punti di ingresso internazionali (porti e aeroporti presidiati dagli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera – USMAF) e sono state date indicazioni affinché il rilascio della libera pratica sanitaria alle navi che nei 21 giorni precedenti abbiano toccato uno dei porti dei Paesi colpiti avvenga solo dopo verifica, da parte dell’USMAF, della situazione sanitaria a bordo”.

Intanto, a seguito delle note diramate dall’Organizzazione mondiale della salute, leggiamo sulla home del quotidiano “Il Giornale”che: “ sono stati messi in allerta gli aeroporti europei, dove avvengono i principali scali degli aerei provenienti dall’Africa: Parigi, Bruxelles, Madrid, Francoforte e Lisbona, dove è stata attuata una stretta sorveglianza e chi atterra viene visitato e tenuto in osservazione. Analogamente, nel Continente Nero, molte compagnie aeree richiedono il certificato medico prima di avviare l’imbarco dei passeggeri”.