Consorzi. Noto e Avola sono d’accordo con Abbate, ma gli altri?

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La terza tappa verso l’istituzione del libero consorzio del Val di Noto è stata Avola, sabato mattina. Dopo una prima riunione a Modica e una seconda a Noto il sindaco Ignazio Abbate è tornato in trasferta per incontrare coloro che in questo momento sono i suoi principali, forse unici, alleati, ovvero i sindaci della zona sud dell’ormai ex provincia di Siracusa. Insieme ad Abbate, al Comune di Avola si sono presentati, oltre ovviamente al sindaco Luca Cannata, il collega di Noto Corrado Bonfanti, quello di Palazzolo Acreide Carlo Scibetta e – a sorpresa – quello di Pozzallo Luigi Ammatuna, che aveva disertato le precedenti riunioni ma ha partecipato a questa “pur – ha precisato – solo per ribadire che non sono d’accordo”.
Abbate, che si è già messo in una posizione di leadership, considerando che Modica andrebbe eventualmente ad essere il Comune capofila di questo nuovo Consorzio (spettando questo ruolo, come prevede la legge, a quello più popoloso), si è portato i rinforzi: il segretario generale del Comune di Modica, per fornire assistenza dal punto di vista tecnico e giuridico, e il professor Uccio Barone, preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Catania e Presidente della Fondazione Grimaldi di Modica, per affinare la texture storico-culturale in cui dovrebbe trovare giustificazione questa nuova ipotesi di impostazione territoriale. “E’ stata un’altra opportunità di confronto con i comuni – ha dichiarato il sindaco Abbate, dopo la riunione -. L’occasione per approfondire le peculiarità del nostro territorio. I comuni hanno espresso la volontà di portare avanti il dibattito coinvolgendo la città e i consigli comunali.  Il Comune di Palazzolo ha voluto rimarcare il ruolo importante dei comuni montani del siracusano (Ferla, Cassaro, Buccheri, Buscemi e Canicattini Bagni) e la sinergia con il comune di Pozzallo, dove lo scalo portuale costituisce una grande risorsa per tutti.  Sono grato del contributo fornito dal professor Uccio Barone che ha sottolineato il profondo legame storico-culturale che unisce i comuni del Val Di Noto”.
Nei fatti si è trattato di una riunione utile ad approfondire gli aspetti tecnici del percorso, dato che, come ha sottolineato il sindaco di Avola Luca Cannata, “siamo ancora in una fase di studio, perché della legge si attendono ancora i decreti attuativi. Comunque – ricorda Cannata – l’eventuale adesione ad un nuovo consorzio passa dall’approvazione della delibera in consiglio comunale e dal referendum confermativo, a testimonianza che questo passaggio vuole, e deve essere, per forza condiviso con i nostri concittadini”. Proprio sotto questo aspetto, tenuto conto che l’intero iter dovrebbe concludersi entro sei mesi, non bisogna sottovalutare i “rallentamenti” che potrebbero derivare dall’attuale vacatio politica e amministrativa che nei fatti accomuna Rosolini, dove proprio nei giorni scorsi è arrivata la notizia della nomina del Commissario dopo la sentenza del Cga che ha annullato le ultime elezioni, e Pachino e Portopalo, dove le consultazioni elettorali si terranno il mese prossimo (gli attuali sindaci, tuttavia, si sono dichiarati d’accordo con l’ipotesi proposta dai colleghi di Modica, Noto e Avola).

La posizione di Pozzallo e Ispica
Il prossimo appuntamento fra i sindaci è stato fissato per il 9 maggio a Pozzallo e non a caso: il sindaco del comune marinaro, Luigi Ammatuna, l’unico del comprensorio modicano presente sabato al vertice avolese, vuole provare a mediare tra le posizioni – allo stato attuale profondamente diversificate – dei Comuni confinanti. Da un lato, infatti, da Modica ad Avola i sindaci sembrano tutti d’accordo nel voler “spezzare le vecchie catene” che li hanno legati alle rispettive istituzioni provinciali di Ragusa e Siracusa, dall’altro i comuni di Scicli, Ispica e della stessa Pozzallo non vogliono separarsi dal capoluogo: “Ho firmato il mese scorso il documento proposto dal sindaco di Ragusa Federico Piccitto e sono ancora di quell’opinione – spiega Ammatuna -. Sabato sono andato ad Avola proprio perché sono convinto di dover onorare gli inviti dei colleghi e di dover andare formalmente a rappresentare nella sede opportuna la mia posizione: sono convinto che la provincia di Ragusa debba rimanere integra e semmai allargarsi a quei Comuni che trovano maggiore omogeneità territoriale con noi piuttosto che con la provincia di Siracusa. Ho accettato di convocare il prossimo incontro a Pozzallo – chiarisce infine Ammatuna – per dare la possibilità ai colleghi di Ispica e Scicli di partecipare e ribadire la loro posizione, che mi risulta sia identica alla mia”.
E così è, in effetti, come il sindaco di Ispica Piero Rustico ha sempre ribadito, ricordando al collega Abbate che per costruire qualunque progetto per il territorio avrebbe sin dall’inizio dovuto usare maggior cortesia istituzionale: “Se parliamo di Val di Noto, di Sudest, di distretto turistico – ricorda Rustico – è ben evidente che Ragusa ne è parte a pieno titolo: pensare di fare a meno di questa identità è inopportuno e fuori luogo. Tanto più che gli elementi da valutare per compiere una scelta simile sono parrecchi e tutti però presuppongono di abbandonare la fissazione sul ruolo del capofila. Guardiamo al territorio e cerchiamo di comprendere che un Consorzio molto piccolo rischierebbe di non contare nulla. Garantire l’omogeneità territoriale degli iblei, in continuità con Ragusa e anche i Comuni montani, tanto più che questi si ricongiungono con Palazzolo e Buccheri, sarerebbe l’ideale: un Consorzio con dentro il porto di Pozzallo e l’aeroporto di Comiso, inoltre, avrebbe una forza notevole e in grado di interloquire efficacemente con gli altri terrritori e con i livelli istituzionali superiori”.

A Modica il Consiglio comunale aperto
È in programma per domani, martedì 29 aprile, alle ore 18, nell’aula consiliare di Palazzo San Domenico, la seduta del consiglio comunale aperto sul tema dei Liberi Consorzi. L’occasione dovrà servire al Sindaco Ignazio Abbate per sentire il polso all’opinione pubblica della sua città e dunque per essere confortato – o meno – nella prosecuzione del suo progetto. Sarà interessare, più che altro, ascoltare l’opinione dei rappresentanti delle associazioni di categoria e sindacali: al di là delle considerazioni di carattere storico e culturale, infatti, bisognerà guardare soprattutto alle prospettive di sviluppo economico del nuovo Consorzio.

 

[Fonte: La Sicilia]