La reprimenda di Martorana in aula: “Stiamo sanando un’eredità disastrosa”

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consiglio comunale ragusa

E’ stato l’assessore al Bilancio Stefano Martorana, con replica di quasi mezz’ora, a riportare il silenzio in aula consiliare nel corso della seduta ispettiva convocata ieri sera a Palazzo dell’Aquila. Ben 120 i minuti a disposizione dei consiglieri per le comunicazioni. Tempo che l’opposizione ha praticamente monopolizzato, affondando numerosi attacchi all’Amministrazione.

Dalla pessima condizione dei bagni pubblici di Marina di Ragusa, descritti in maniera minuziosa da Angelo Laporta, alla mancata attuazione dei servizi da offrire ai turisti a Ragusa Ibla, come hanno sottolineato Gianluca Morando e Giorgio Mirabella. Spazio anche alle forti polemiche per il regime di proroghe attuato in dieci mesi di governo della città, “ben 75 concesse, per un importo pari a 8 milioni e 800mila euro – ha affermato Sonia Migliore – a partire dal servizio per la refezione scolastica, per la manutenzione del verde pubblico, per la pulizia locali del comune e del tribunale e persino per l’incarico di responsabile sicurezza nel lavoro”. Un uso spropositato che evidenzia, parere comune alla minoranza, la evidente incapacità di programmare e di amministrare da parte di Piccitto e Giunta. “In grado di raccontare solo menzogne su menzogne” afferma il consigliere Maurizio Tumino accusando l’assessore Martorana di mentire sulla gestione delle casse comunali, a partire dall’avanzo di amministrazione di 13 milioni di euro portati come un vanto, “tralasciando di dire che nel 2012 l’Ente aveva chiuso con circa 10 milioni”. Altra mistificazione quella sui fondi vincolati alla legge 61/81. Infine, la questione cantieri di servizio, argomento che porta, in particolare Mario D’Asta del Pd, a sottolineare come le notizie che arrivano dalla Regione (sarebbero 57 i progetti pronti a partire, nessuno su Ragusa) sconfessino le dichiarazioni dell’assessore ai Servizi Sociali Flavio Brafa. “Forse questo il colpo di grazia – ha esclamato Sonia Migliore – per un imminente rimpiazzo in Giunta”. “Immobilismo che caratterizza anche l’azione dell’assessore Giuseppe Dimartino – aggiunge Giuseppe Lo Destro – a partire dalle mancate risposte sul verde agricolo, sui vincoli decaduti preordinati all’esproprio e sulla revisione del PRG”.

Non solo Giunta però. Nelle comunicazioni Giorgio Mirabella riferisce di aver saputo che alcuni consiglieri si sostituiscono agli assessori negli appuntamenti coi cittadini. Tutto ciò senza nessuna delega da parte del sindaco. Inoltre, confermato anche da Lo Destro, parrebbe che qualche pentastellato usi girare per le vie della città sulla macchine dell’ente, con tanto di autista annesso. “Sembra di assistere ad un teatrino – ha commentato Elisa Marino – è questo il vero teatro che l’Amministrazione riserva ai ragusani”. Frasi mal digerite dal gruppo di maggioranza. “Se avete le prove, vogliamo fuori i nomi”, è la frase che rimbalza da più parti. “Rigettiamo al mittente ciò che è stato detto – esclama Salvo Dipasquale – tutte polemiche strumentali e false”.

“Per la descrizione fatta oggi in quest’aula – ha replicato l’assessore Martorana – Ragusa sembrava una città del nord Europa, in cui tutto funzionava perfettamente. Collegamenti puntuali, servizi efficienti. Appena insediati, secondo i vostri proclami, noi saremmo riusciti a distruggere ogni cosa. Per fortuna i cittadini sanno chi dice menzogne e chi verità. Quello che tanti di voi evidenziano, e quindi una totale assenza di soluzioni strutturali ai problemi della città, è proprio il motivo per cui noi da dieci mesi ci rimbocchiamo le maniche. Nelle amministrazioni passate è mancata del tutto la ricerca di situazioni strutturali. Se si fosse programmato adeguatamente il futuro della città e la continuità dei servizi, oggi avremmo potuto assicurare la gestione dell’ordinario e contemporaneamente lanciare la nostra idea di Ragusa. Non è pensabile che in pochi mesi si possano risolvere tutti quei problemi che negli anni sono stati trascurati – conclude Martorana – tuttavia voglio sottolineare che abbiamo esentato 1.500 contribuenti dal pagamento della Tares ed esentato dal canone idrico quelle utenze che avevano subito gravi disagi a causa dell’emergenza idrica dello scorso anno. Abbiamo riportato il Comune all’interno dei vincoli del patto di stabilità, abbiamo sbloccato i pagamenti alle ditte, almeno quelle impegnate nei lavori relativi alla legge su Ibla, immettendo nella città milioni di euro grazie al riposizionamento della Legge stessa e ad una serie di appostamenti corretti nel bilancio di previsione”.