Indigenti e cantieri di lavoro. Lite in aula e seduta sospesa

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consiglio comunale ragusa

Una manciata di secondi dopo l’applauso con il quale l’intero consiglio comunale aveva salutato gli ospiti dell’Anfass, accorsi martedì pomeriggio a Palazzo dell’Aquila per assistere alla votazione della proposta presentata da Massari e D’Asta del Pd riguardante l’adesione del Comune di Ragusa ai principi della convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, il clima di belle parole si è trasformato in una bagarre talmente brusca da costringere il presidente Giovanni Iacono a sospendere i lavori. Ad esacerbare gli animi l’intervento di Mario D’Asta, il quale ha riaperto la questione sussidi agli indigenti e cantieri di lavoro. Immediatamente accusato dalla cinquestelle Zaara Federico di giocare sulla miseria della gente e di strumentalizzare la sofferenza delle famiglie in difficoltà. Una polemica che ha coinvolto alcuni cittadini in attesa di sussidio che, probabilmente non a caso, stavano assistendo alla seduta e che hanno alzato i toni accusando il sindaco e l’assessore ai Servizi sociali presenti in aula di avere solamente preso in giro la città.

Pesanti accuse che si sono ripetute nel corso delle comunicazioni dei consiglieri, a lavori ripresi. «Da mesi il Governo Crocetta è stato indicato come l’unico colpevole della mancata attivazione dei cantieri lavoro – ha spiegato D’Asta – ma, chiedendo ai nostri canali, abbiamo saputo che le schede progettuali dal comune di Ragusa non sono arrivate a Palermo, se non da pochi giorni. In 57 comuni i cantieri lavoro stanno per partire, a Ragusa no. Questi sono i fatti sui quali vogliamo risposte concrete».

«In occasione dell’approvazione del bilancio di previsione – ha aggiunto Maurizio Tumino – dai banchi dell’opposizione si fece notare il taglio di 1milione di euro per le fasce disagiate. Ci fu risposto che l’Amministrazione aveva una prospettiva diversa e che avrebbe potuto contare sui Pac ed i cantieri di lavoro. Siamo giunti a maggio ed ancora nulla».

«Non dovete produrre carte ma fatti – ha dichiarato Giuseppe Lo Destro – invece di prendere in giro la città. Vi siete presi impegni più grandi di voi e forse sarebbe il caso che il sindaco sostituisse l’assessore Flavio Brafa, come ha fatto con Conti».

«Evidentemente siamo in campagna elettorale – ha replicato il sindaco Federico Piccitto – ma invito l’intero consiglio ad evitare di strumentalizzare certi temi. Questa confusione sociale non aiuta nessuno. Ancora una volta si cerca di aizzare gli animi delle persone non facendo capire nulla e lanciando illazioni sull’operato di questa Amministrazione. Qualcuno ha anche sentito dire da consiglieri dell’opposizione che il nostro ente avrebbe perso addirittura i finanziamenti regionali. Credo che ognuno di noi si dovrebbe spogliare da ogni tentativo demagogico».

«In data 20 settembre 2013 – ha continuato l’assessore ai Servizi sociali – la Regione ha stanziato per questo Comune oltre 600mila euro per i cantieri di servizio. I nostri uffici hanno lavorato in modo serio per seguire l’iter imposto da Palermo. Abbiamo tutte le carte in regola, abbiamo presentato tutti i progetti esecutivi il 30 aprile e nessun comune capoluogo di provincia lo ha fatto. Tuttavia attendiamo ancora il decreto esecutivo da parte della Regione. Non sappiamo quindi – ha concluso l’assessore Brafa – quando i cantieri lavoro saranno avviati». Frase che è stata sommersa dal coro di disapprovazione da parte delle opposizioni, seguite a ruota dai cittadini indigenti che dalla tribuna retrostante l’aula hanno rumorosamente protestato costringendo il presidente ad operare una pausa per poi abbandonare lo spazio delle comunicazioni. Intorno alle 21 il consiglio è passato all’esame dell’ordine del giorno che comprendeva un atto propedeutico al Bilancio di previsione, ovvero il Piano di alienazione e valorizzazione immobiliare, approvato esclusivamente coi voti del gruppo consiliare del Movimento cinque stelle.