La Gdf in comune, a Ragusa. Per chiedere documenti sulla gestione del canile

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La documentazione inerente l’appalto del canile sanitario di Ragusa nella gestione degli ultimi tre anni.

È quanto acquisito stamani dalla Guardia di Finanza della compagnia del capoluogo che si è presentata agli uffici di Palazzo dell’Aquila. Nel corso della visita, le Fiamme Gialle hanno acquisito determine sindacali, documentazione specifica, ed anche fatture e pezze di appoggio esplicative di pagamenti e somme versate. Come detto, la documentazione in oggetto riguarda gli ultimi tre anni, dunque il servizio nell’ultimo anno di amministrazione dell’ex sindaco Nello Dipasquale, nel corso del commissariamento straordinario dell’ente e l’attività attuale che riguarda il servizio posto in essere dall’amministrazione Piccitto.

Da verificare, nello specifico, gli stanziamenti di natura economica compiuti: a che titolo sono stati fatti, quali i costi sostenuti e per quali voci sono stati effettuati, i documenti di fatturazione che giustifichino e certifichino le somme impiegate. Tra l’altro, va anche valutato da parte dei finanzieri la tipologia del legame, passato e attuale, tra il Comune di Ragusa e l’associazione onlus che si occupa della gestione della struttura che accoglie i cani randagi e se ne prende cura, e se, nel corso del tempo, sia stato un rapporto contraddistinto da prestazioni occasioni non continuative oppure da altro.

Insomma, è compito delle fiamme gialle fare una mappatura del servizio in oggetto, quale l’entità dei finanziamenti sinora erogati, se vi siano state modifiche sostanziali nel corso del triennio preso in esame, e se il carattere dell’onlus che contraddistingue l’associazione che si occupa di gestire la struttura sia stato pienamente rispettato. “Anche in questa, come in altre circostanze” ha dichiarato il sindaco Federico Piccitto: “abbiamo garantito massima collaborazione alla Guardia di Finanza, fornendo tutti gli atti richiesti”. Già circa un mese fa i finanzieri erano stati al canile sanitario a compiere alcune verifiche, a cui, evidentemente stamani è seguita l’acquisizione di atti direttamente a Palazzo dell’Aquila.