Guida all’esame di terza media. Perché il test Invalsi fa paura ai ragazzi

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Tre prove scritte tra italiano, matematica e lingue straniere, un test Invalsi e poi l’orale: è una minimaturità, quella che si apprestano a vivere gli studenti di terza media.
Quindi, anche quest’anno, come accade dal 2008, in aggiunta alle quattro verifiche tradizionali i ragazzi di terza media dovranno cimentarsi nel test nazionale predisposto dall’Invalsi (Istituto per la valutazione del sistema di istruzione).

COME SI SVOLGE L’ESAME DI STATO DI TERZA MEDIA
Nel dettaglio, ecco come funziona la trafila delle prove per concludere la scuola dell’obbligo: ogni scuola organizzerà le prove scritte di terza media in una data compresa tra il 9 e il 18 giugno (secondo un sondaggio di Skuola.net, su un campione di 1.200 ragazzi, il 56% gli esami inizieranno giovedì 12, mentre il 27% tornerà sui banchi tra una settimana).

I ragazzi dovranno affrontare una verifica di italiano, una di matematica e una di lingua straniera. Poi il 19 giugno, sola data uguale per tutti, si svolgeranno le prove Invalsi. I test ministeriali comprendono due prove, una di italiano (comprensione del testo e grammatica) e un’altra di matematica (algebra, geometria, funzioni, unità di misura), entrambe composte da domande aperte e a risposta multipla.

TIMORE INVALSI: PROVA OBBLIGATORIA
Ed è proprio la prova Invalsi, a carattere nazionale, ad essere la più temuta. Secondo i dati di Skuola.net, un ragazzo su 3 ha paura soprattutto del test del 19 giugno, seguono la prova scritta di matematica con il 28% e la prova orale con il 22%, Il tema di italiano spaventa meno, intimorendo un ragazzo su dieci. Sull’Invalsi, comunque, restano forti dubbi: circa 4 studenti su 10 dichiarano infatti di non sapere a cosa serve, mentre uno su 5 teme di essere bocciato per colpa del test.
Va considerato, comunque, che il quiz ministeriale pesa tanto quanto le altre verifiche, un sesto o un settimo del risultato finale, ed è obbligatorio: non è possibile quindi boicottarlo, come molti studenti hanno fatto alle elementari e alle superiori lo scorso maggio. Anzi, se per motivi comprovati un ragazzo non riesce a sostenere il test il 19 giugno dovrà recuperarlo (sono previste due sessioni suppletive, il 25 giugno e il 2 settembre). I quiz ministeriali sono molto temuti perché sono diversi rispetto alle verifiche tradizionali: si richiede un’abilità logica, più che nozionistica, e questo manda in crisi i ragazzi.
“Ci sono ragazzi che non dormono per l’ansia e genitori che non sanno che fare” spiega infatti Alex Corlazzoli, insegnante alla scuola primaria e autore di Tutti in classe (Einaudi). “Purtroppo questa prova è “somministrata” dall’alto, come una medicina, non condivisa e realizzata insieme ai docenti, in modo che sia più aderente ai reali programmi scolastici, come è avvenuto in alcuni Paesi del Nord Europa. In attesa che la prova venga riformata, i genitori possono tranquillizzare i figli e ricordare che la scuola serve per imparare a studiare, non per superare un test“.

LE ORE DI STUDIO
Per prepararsi alle prove (gli alunni avranno a disposizione 75 minuti per completare ogni prova, con in mezzo una pausa di 15 e non si potranno usare né il vocabolario né la calcolatrice), sempre a Skuola.net uno studente su 4 rivela di studiare circa due ore al giorno, mentre uno su 2 ammette di superarle abbondantemente. Resta comunque un 14,3% di candidati che dedica allo studio per l’esame di terza media solo un’ora al giorno e un 4,5% che, candidamente, rivela di non dedicare tanto tempo allo studio.