La Sicilia dei disoccupati: uno su tre è senza lavoro

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In Sicilia è disoccupato un cittadino su tre e questa media è la più alta tra le regioni del Mezzogiorno d’Italia.

Le statistiche pubblicate nello studio “Il mercato del lavoro in Sicilia e le forze di lavoro potenziali” (scaricabile qui) – elaborato dall’ufficio statistica della Regione, in collaborazione con l’Istat ma basando le analisi sui nuovi sistemi aggregati di Eurostat – dipingono lo scenario di una Regione per la gran parte disoccupata o inoccupata, comunque in cerca di un lavoro che non c’è: il dato riferito all’anno 2013 parla di un tasso di disoccupazione del 34,8%.

In realtà si tratta di un tasso di disoccupazione “esteso”, giacché quello semplice, calcolato dall’Istat, si ferma al 21%. L’interesse di Eurostat si è andato infatti recentemente soffermando sull’introduzione di due nuovi indicatori complementari a quello del semplice tasso di disoccupazione: gli inattivi che non cercano lavoro ma che sarebbero disponibili a lavorare subito e gli inattivi che cercano un impiego ma che non sarebbero disponibili a lavorare subito (la somma dei due segmenti rappresenta le “forze di lavoro potenziali”).
E l’aspetto più interessante di questo studio sta forse proprio nel tentativo stesso di leggere quella “zona grigia” che sta tra le posizioni di rinuncia e quelle di ricerca attiva di un’occupazione.

E dunque veniamo ai numeri riferiti al 2013:
– l’ammontare degli individui che non cercano lavoro (non effettuano nessuna azione attiva di ricerca nelle quattro settimane antecedenti a quella di riferimento dell’indagine), ma che sono comunque disponibili a lavorare entro le due settimane successive, è pari a quasi 544 mila unità, il 32,5% delle forze di lavoro;
– il numero di coloro che hanno cercato una occupazione nelle quattro settimane precedenti a quella di riferimento dell’indagine ma che non sono disponibili a lavorare entro due settimane è pari a poco meno di 7 mila persone, ovvero lo 0,4% delle forze di lavoro;
Sommando i due aggregati risulta che in Sicilia l’ammontare delle forze lavoro potenziali è pari al 33,0% delle forze di lavoro complessive.

L’analisi territoriale evidenzia che il 60% del numero degli inattivi che non cercano lavoro, ma sono disponibili a lavorare a livello nazionale, si trova nel Mezzogiorno e tra questi più di un quarto si trova in Sicilia. In rapporto alle forze di lavoro questo contingente di inattivi è superiore di circa due volte e mezzo rispetto a quello dell’Italia (32,5% contro il 12,1%) e circa sei volte più elevato rispetto alla percentuale che si registra al Nord (5,5%). Si tratta dunque di una caratteristica del Mezzogiorno e, in particolare, della Sicilia, dovuta soprattutto ai fenomeni di “scoraggiamento”.

L’Istat fornisce un ulteriore indicatore che tiene conto del tasso di mancata partecipazione al lavoro che, rispetto al tasso di disoccupazione, ha il pregio di mettere con più forza in luce le disuguaglianze territoriali, di età e di genere in quanto nel Mezzogiorno, e in particolare in Sicilia, sono più numerose le persone che non cercano attivamente un impiego. E questo atteggiamento è più marcato tra le donne e tra i giovani.
Nel 2013 in Sicilia il tasso per le donne è quasi il doppio rispetto alla media italiana. Per quanto riguarda la distribuzione per classi d’età, il tasso per i “giovani adulti” (25-34 anni) in Sicilia è pari al 51,0%, quasi il doppio della media Italia e circa tre volte quello del Nord.