Al Senato via libera al Muos: no alle mozioni M5S e Sel sullo stop ai lavori

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Il Muos al centro della seduta del 19 giugno del Senato. L’Aula di Palazzo Madama ha approvato due ordini del giorno a firma Pd-Pi sul Muos, il sistema di comunicazione satellitare essenziale per le finalità strategiche Usa.

Durante la seduta, l’ordine del giorno a firma dei senatori Manuela Granaiola (PD) e Aldo Di Biagio (PI), impegna il governo a rispondere alle preoccupazioni espresse dai cittadini; ad accelerare l’adozione di un sistema di monitoraggio dei campi elettromagnetici; a far rispettare il protocollo d’intesa tra ministero della Difesa e Regione Sicilia per la produzione di emissioni a radiofrequenza; a prevedere misure di compensazione in caso di danni accertati alla popolazione; a prevedere l’immediata sospensione del sistema ove dal monitoraggio emergessero risultati nocivi per la popolazione e a presentare al Parlamento una relazione annuale.

Un altro ordine del giorno, a firma Giuseppe Compagnone (GAL), richiama le patologie conseguenti alla presenza del petrolchimico di Gela e impegna il governo a rassicurare la popolazione prevedendo un monitoraggio costante dei limiti di emissioni elettromagnetiche.

Respinte invece le mozioni di M5S, del senatore Vincenzo Santangelo, e SEL, di Loredana De Petris, che puntavano a rendere effettiva la sospensione dei lavori per la realizzazione del Muos e a sospendere l’esecuzione di ogni accordo bilaterale relativo alla realizzazione del sistema di trasmissione satellitare nella base militare di Niscemi, rimettendo ogni decisione al Parlamento previa informativa su caratteristiche, condizioni d’uso dell’impianto e costi delle basi militari statunitensi.

Nel corso dell’esame il sottosegretario per la Difesa, Gioacchino Alfano ha fatto presente che l’accordo bilaterale sul sito di Niscemi rientra tra gli obblighi di assistenza difensiva previsti dalla NATO. Secondo Alfano, l’impianto satellitare, che non è sistema d’arma, non risponde esclusivamente a interessi statunitensi, ma riveste interesse strategico anche per l’Italia. Il rappresentante del governo ha ricordato che le infrastrutture militari non sono soggette a concessione edilizia e ha evidenziato che un documento dell’Istituto superiore di sanità nega l’esistenza di pericoli per la salute dei cittadini.

Comprensibilmente dura la reazione del coordinamento dei comitati NoMuos al voto del Senato: “La mozione approvata ieri non solo non ferma i lavori del mostro, ma si limita a prevedere compensazioni pecuniarie in caso di ‘danni accertati alla popolazione’ e monitoraggi. Prima ci ammazzano e poi ci risarciscono. Non sono state tenute in alcun conto le richieste dei comitati riguardanti la salute umana, attraverso l’applicazione del principio di precauzione, l’impatto ambientale e l’utilizzo del sistema satellitare per scopi bellici da parte degli Stati Uniti. Un asservimento totale alla politica bellica degli Usa, una visione miope di fronte a quanto sta accadendo nel mondo e che relega la Sicilia e l’Italia all’eterna schiava del padrone americano”.
In più, secondo i NoMuos “la mozione esclude i comitati No Muos da ogni luogo di dibattito, delegittimando chi da anni si batte contro l’installazione delle parabole e delegando a rappresentare la popolazione gli stessi enti locali che l’hanno svenduta e tradita”.