Condanna confermata in Appello: all'”orco” di Chiaramonte 5 anni di carcere

3
carabinieri_chiaramonte

Finisce in carcere il bracciante agricolo, 56enne, chiaramontano, incensurato, ritenuto responsabile dei reati di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di minorenni, a seguito della condanna definitiva alla pena di anni 5 di reclusione, inflittagli con sentenza di primo grado dal Tribunale di Ragusa e confermata in secondo grado dalla Corte di Appello di Catania.

La ricostruzione della vicenda da parte della Compagnia Carabinieri Vittoria:

Il bracciante, all’epoca 53enne, era stato tratto in arresto dai Carabinieri di Chiaramonte Gulfi il 31 ottobre 2011, quando venne colpito da un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.i.p. di Ragusa su richiesta della locale Procura pienamente concordante con le risultanze investigative fornite dalla citata Stazione Carabinieri.

Le indagini erano scattate a seguito della denuncia sporta ai Carabinieri dalla mamma di una bambina italiana di 5 anni, nella quale questa riferiva che la propria figlia le aveva raccontato di aver ricevuto delle attenzioni sessuali da parte dell’indagato, amico di infanzia del padre della vittima, nonché abituale frequentatore dell’abitazione della famiglia.

I successivi accertamenti avevano permesso di appurare che, nei primi giorni dell’ottobre 2011, l’arrestato aveva costretto la bambina, afferrandola per il collo in modo che non si potesse allontanare, a compiere e subire atti sessuali all’interno del garage di pertinenza dell’abitazione della famiglia. Inoltre, il reo è stato altresì ritenuto responsabile di aver compiuto, nel luglio 2009, atti sessuali con il nipote, all’epoca anche egli di 5 anni, sulla terrazza di pertinenza dell’abitazione della famiglia.

Oltre alla pena principale della reclusione, il condannato dovrà altresì scontare le pene accessorie dell’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela ed all’amministrazione di sostegno, la perdita al diritto agli alimenti ed esclusione dalla successione della parte offessa, interdizione dai pubblici uffici per anni 5, interdizione perpetua a qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori.
Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Ragusa e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea.