L’opera lirica si fa ambasciatrice del sud est

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La lirica sarà uno dei capisaldi su cui costruire un percorso reale che unisca la proposta culturale del sud est. Il successo del secondo appuntamento del Gran Galà dell’ Opera Lirica, svoltosi lunedì 25 agosto grazie all’organizzazione dall’associazione Jecos nel prezioso scrigno del Cortile dei Gesuiti a Noto, si è chiuso con un’intesa per sviluppare ulteriormente un piano di gestione culturale condiviso per il sud est siciliano. La cabina di regia “Mare-Monti” tra Noto e Palazzolo, che in quanto Comuni patrimonio dell’Umanità si sono sperimentati ospitando le due serate del Gran Galà, è solo il punto di partenza. L’idea maturata in seguito all’esperienza del recente evento lirico è quella di coinvolgere anche altri Comuni del territorio che sappiano rafforzare il fil rouge tra bellezza dei luoghi, storia e cultura in nome di una ripresa dell’opera lirica in Sicilia. Non solo eventi e spettacoli, come le due date di Palazzolo Acreide e Noto, ma un progetto più ampio che possa sviluppare le potenzialità dell’opera come arte educativa e formativa anche nei confronti delle giovani generazioni.

“Noto ha una tradizione operistica consolidata nella sua storia. L’aneddoto di Mascagni che limava la sua Cavalleria Rusticana all’ombra di un leccio sulle sponde del fiume Manghisi- ha spiegato l’assessore alla Cultura del Comune di Noto Cettina Raudino– è fondato sulla testimonianza storica della sua presenza in città, per allestire le sue opere nel nostro teatro. Purtroppo negli anni questa tradizione culturale si è persa. Oggi che Noto vive un momento di grande risveglio culturale crediamo che sia interessante vivificare anche il filone della lirica”.
“Si tratta di un evento importante- ha aggiunto l’assessore Frankie Terranova- non solo per l’accoglienza che ha avuto, ma anche perché è esempio di collaborazione tra pubblico e privato per la pianificazione culturale della città”.

Grande soddisfazione per il soprano Micaela Carosi, il baritono Giuseppe Garra, il tenore Marco Frusoni e il pianista Ivan Manzella, che sono stati accolti dal pubblico con grande calore.
Noto è una città straordinaria- ha commentato dopo il concerto il soprano Carosi-, che sembra fatta per meditare e godere della bellezza. Spero che questo rapporto con la lirica possa continuare nel tempo; da parte mia c’è la disponibilità ad organizzare altre iniziative sia di spettacolo che di analisi, riflessione e confronto con il territorio”.