Tetti all’Ars: se uno stenografo prende 172 mila euro lordi

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Un assistente parlamentare all’Ars percepisce, attualmente, uno stipendio superiore a quello medio di un chirurgo. La trattativa per il recepimento dei tetti salariali approvati dal Senato sembra essere tra le cose più difficili da fare a Palermo, dove pure le cose da fare non mancherebbero. Ecco i numeri sull’inchiesta di oggi di Repubblica.it:

Si annuncia una battaglia all’arma bianca. Seduti attorno a un tavolo oggi ci saranno il deputato questore con delega al personale, Paolo Ruggirello, e i rappresentanti sindacali dei 218 dipendenti di Palazzo dei Normanni. Al centro della discussione un argomento molto “delicato”: il recepimento dei tetti salariali approvati dal Senato.
Tetti che non piacciono ai sindacati dell’Ars, pronti ad alzare la barricate. Il Senato ha fissato i seguenti tetti: 172 mila euro lordi per uno stenografo, 166 mila per un segretario, 115 mila per un coadiutore, 106 mila per un tecnico e 99 mila per un assistente parlamentare. Cifre che attualmente i dipendenti dell’Ars superano con appena 25 anzianità di servizio. I sindacati propongono di “congelare” gli stipendi attuali, consentendo a chi ha meno di 27 anni di servizio di arrivare comunque alla retribuzione prevista per questa anzianità.
Inoltre i sindacati propongono di fissare il tetto massimo di 226 mila euro per uno stenografo e 126 mila per un assistente. Dalla Presidenza sono pronti a proporre il tetto del Senato maggiorato del 10 per cento.
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