Salpano dalla Libia con due gommoni e vengono salvati da un mercantile

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Salpano dalla Libia con due gommoni e vengono salvati da un mercantile. Fermati 2 ghanesi per aver condotto un gommone e 2 somali per l’altro. In meno di 24 ore quasi 1.000 – tra uomini, donne e bambini – arrivati a Pozzallo e 10 gli scafisti arrestati.
I costi: 400 dollari a migrante, all’organizzazione 80.000 dollari. Salgono a 142 gli scafisti arrestati nel 2014.

Questo il comunicato della Squadra Mobile di Ragusa:

A distanza di poche ore dai 6 uomini fermati ieri a Pozzallo (RG) per aver condotto in Italia 500 persone, gli investigatori hanno individuato 4 scafisti responsabili di aver condotto 2 gommoni partiti dalle coste libiche. 2 somali identificati per MUSTAF ALÌ Abdulla nato in Somalia il 01.01.1982 e ABDNAASIR Baye Munser, nato in Somalia il 01.03.1983 hanno condotto un gommone e 2 ghanesi identificati per GYASI Emmanuel Kwesi, nato in Ghana il 28/12/1980 e ABBEY QURYE Issac nato in Ghana il 21/02/1989 hanno condotto il secondo gommone.
Tutti e 4 sono ritenuti essere responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I fermati si sono resi responsabili di aver procurato l’ingresso in Italia di143 uomini e 26 donne eludendo i controlli di frontiera, in quanto in modo preordinato chiedevano i soccorsi italiani mettendo in serio pericolo di vita tutti i passeggeri provenienti da vari paesi dell’Africa.

I FATTI
In data 04/10/2014 due motonavi della Guardia Costiera Maltese effettuavano il soccorso in acque SAR Libiche a 120 miglia a sud da Malta, di 172 clandestini provenienti su due gommoni dalla Libia. Successivamente le predette unità navali si dirigevano, su indicazione dell’M.R.C.C. di Roma, verso il porto di Pozzallo ove giungevano alle ore 19,00. Alla stessa ora iniziava lo sbarco dei migranti che terminava alle ore 19,55. I migranti, 143 uomini, 26 donne (di cui 3 in gravidanza trasportate presso l’ospedale Maggiore di Modica) e 3 minori femmine, provenienti da Somalia, Eritrea, Camerun, Nigeria e Ghana, venivano ospitati presso il C.P.S.A.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
Il servizio di Ordine Pubblico è stato messo a dura prova nella città di Pozzallo (RG), ma gli uomini coordinati dal Funzionario della Polizia di Stato della Questura di Ragusa responsabile dell’Ordine Pubblico hanno ampiamente dimostrato di far fronte a questa emergenza nel migliore dei modi, anche sotto la pioggia ed il vento. A tali operazioni partecipavano 35 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le prime cure.

Nelle more dell’espletamento delle fasi di assistenza e pre-identificazione da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura dei migranti sbarcati poche ore prima, giungevano altri 200 extracomunitari anche loro da ospitare al C.P.S.A. di Pozzallo (RG).
Nelle ultime 24 ore l’attività della Questura di Ragusa è stata frenetica, bisognava correre contro il tempo, bisognava trasferire tutti in altri centri così da creare le condizioni per poter ospitare altri migranti e così è stato, grazie al lavoro della Polizia di Stato con la sinergia di tutti gli altri attori coinvolti in questa emergenza è stato possibile risolvere ogni criticità.
In meno di 24 sono arrivati a Pozzallo quasi 1.000 migranti circa e ieri sera gli ultimi 104.
Per questi motivi l’Ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa ha ricevuto precise disposizioni di trasferire i migranti giunti nelle ultime ore a mezzo di aerei charter e pullman per diverse località nazionali. Già ieri più di 600 sono stati trasferiti per far spazio ai nuovi arrivati.
Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica sta completando le procedure d’identificazione dei migranti uno ad uno e domani dopo aver fatto riposare gli ultimi arrivati procederà ad identificare tutti.
Nonostante la complessità delle operazioni, stante l’arrivo di 4 sbarchi in meno di 24 re le procedure vengono rispettate e tutto va secondo disposizioni.

LE INDAGINI
Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza lavorando senza sosta sin dalle prime ore di giorno 4 sono riusciti a trovare tutti gli elementi per fermare gli scafisti.
Questa volta sono salpati insieme dalla Libia 2 gommoni e fianco a fianco hanno fatto rotta per le coste italiane fino a quando, considerate le fatiscenti condizioni dei natanti utilizzati, sono stati soccorsi.
Si trattava di uomini e donne subsahariani, tutti chiusi in capannoni e picchiati prima della partenza per incutere loro terrore e non farli parlare una volta giunti in Italia.

Anche in questa occasione però è stato fondamentale l’aiuto dei testimoni, dei passeggeri che viaggiavano con loro. Ore ed ore devono passare per rassicurarli che nulla gli accadrà e poi finalmente le loro dichiarazioni rese in favore della giustizia.
Gli investigatori hanno riassunto le varie fasi: tutti vanno in Libia e cercano un organizzatore; poi vengono messi in grossi capannoni e rinchiusi li fino alla partenza; all’improvviso un avviso, dovete partire tutti in piedi e sui camion; a bordo di camion o furgoni fino alla spiaggia; tutti a bordo dei gommoni il più velocemente possibile; devono salire in fretta e per questo picchiati; poi la partenza fino alla richiesta di aiuto a chi li porterà in Italia.
Questa volta gli scafisti hanno pure confessato ammettendo di aver percepito del denaro che sarebbe andato alla famiglia di origine.
La professionalità degli uomini della Polizia Giudiziaria ha permesso di individuare anche questa volta gli autori di questo traffico di migranti ormai diventato un enorme businnes per gli organizzatori, in questo caso ghanesi, somali e libici.
Stante quanto dichiarato dai testimoni gli organizzatori hanno incassato per i due gommoni quasi 80.000 dollari in quanto i passeggeri hanno pagato 400 dollari cadauno.
In corso indagini sul quarto sbarco giunto al porto di Pozzallo ieri sera. 104 sono i migranti sbarcati, tutti uomini provenienti dalle regioni del centro Africa.

LA CATTURA
Le indagini condotte dagli investigatori durate più di 24 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.

BILANCIO ATTIVITÀ DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA
Sino ad oggi, solo nel 2014 sono stati arrestati 142 scafisti dalla Polizia Giudiziaria e sono in corso numerose attività di collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane (coordinate dal Servizio Centrale Operativo) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste del nord Africa a quelle Italiane.