Arrestati durante l’operazione “Flash Back”, tornano in carcere con sentenza della Cassazione

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Minaccia giornalista, arrestato

Nel 2008 erano stati accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione aggravata durante l’operazione “Flash Back”. Sono stati liberi, seppur con obbligo di firma, fino alla sentenza della Cassazione dello scorso 5 novembre. I poliziotti, per evitare il pericolo di fuga, non li hanno mai persi di vista e li hanno subito arrestati, uno a Vittoria, l’altro a Milano. Ecco i dettagli nel comunicato della Squadra Mobile:

La Polizia di Stato ha catturato P.C., nato a Vittoria nel 1964 ed ivi residente e S.F. nato a Vittoria nel 1957, dimorante a Milano, entrambi sorvegliati speciali e già pregiudicati per innumerevoli fattispecie di reato.
La cattura di P.C. è scaturita dall’ordine di esecuzione per la carcerazione, dovendo espiare la pena di anni 9 e mesi 10 di reclusione ed euro 2.250,00 di multa, essendo stato riconosciuto colpevole, con sentenza emessa da Corte Assise Appello di Catania in data 05.11.2014, dei reati di: associazione per delinquere semplice, estorsione aggravata, detenzione di arma comune da sparo, detenzione e ricettazione di arma clandestina, detenzione di munizionamento.
La cattura di S.F. è scaturita dall’ordine di esecuzione per la carcerazione, dovendo egli espiare la pena di anni 7 di reclusione ed euro 1.500,00 di multa, essendo stato riconosciuto colpevole, con sentenza emessa da Corte Assise Appello di Catania, in data 05.11.2014, dei reati di: associazione per delinquere semplice ed estorsione aggravata.
Nel 2008 entrambi gli odierni arrestati erano stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto in una operazione di Polizia denominata “Flash Back” unitamente ad altri 6 soggetti in quanto sospettati di essere appartenenti ad un’associazione di tipo mafioso dedita alle estorsioni ai danni degli imprenditori agricoli così come di altre attività commerciali dell’ipparino.
Determinante l’attività della Squadra Mobile di Ragusa in collaborazione con il Commissariato di Vittoria con convergenze investigative con altre forze di Polizia per la raccolta di prove a carico degli 8 soggetti, tanto che la Procura Distrettuale Antimafia di Catania ed il Giudice per le Indagini Preliminari avevano emesso un provvedimento di fermo a carico loro per aver costituto un’associazione di stampo mafioso. In sede di giudizio il reato è stato derubricato in associazione a delinquere “semplice” ma restavano i gravi fatti reato da loro commessi.
P.C. era stato arrestato diverse volte per associazione a delinquere di stampo mafioso, mentre S.F. anch’egli pluripregiudicato era stato condannato per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Nel 2008 erano stati raccolti elementi di prova a carico loro che dimostravano l’appartenenza alla famiglia “Dominante” di Vittoria, tano che le estorsioni venivano commesse mediante la forza d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne derivava.
Dalle attività poste in essere avevano ricevuto ingenti ed ingiusti profitti e tra le vittime vi erano importanti attività nel settore dell’agricoltura vittoriese così come in altri rami del commercio ipparino.
Nel 2008 a seguito del fermo emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania i due erano stati condotti in carcere per poi essere messi in libertà anni dopo avendo avanzato anche ricorso per Cassazione.
In data 5 novembre u.s. si attendeva la decisione della Suprema Corte che ha rigettato il ricorso ed in considerazione del concreto pericolo di fuga, gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa e quelli della Squadra Mobile di Milano stavano monitorando i due soggetti senza mai perderli di vista in quanto il probabile esito infausto poteva farli determinare ad allontanarsi dal territorio.
Ieri P.C. è stato raggiunto a Vittoria, mentre S.F. è stato raggiunto nella sua dimora di Milano dove da qualche tempo si era trasferito. I due odierni arrestati non hanno opposto resistenza consegnandosi agli Agenti della Squadra Mobile che li hanno condotti prima presso il Gabinetto di Polizia Scientifica della Questura di appartenenza per la completa identificazione e poi presso il carcere di zona.
Entrambi erano sottoposti alla Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno ed uno dei due anche con obbligo di firma presso il Commissariato di Polizia della zona di residenza.
“La cattura dei due soggetti ritenuti essere appartenenti ad associazioni di tipo mafioso della zona di Vittoria, dimostra la grande attenzione che la Polizia di Stato ha nei riguardi di tutti i soggetti che insistono sul territorio, anche quando nel diritto si trovano in stato di libertà in attesa del giudizio definitivo”.
“Quando i soggetti tratti in arresto vengono scarcerati, la Polizia di Stato effettua un continuo controllo per evitare un riassorbimento degli stessi tra le fila della criminalità, in particolar modo di tipo mafioso. Il Questore di Ragusa difatti aveva proposto ed ottenuto l’applicazione della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno proprio per la spiccata pericolosità sociale dei due soggetti”.