Omicidio Loris Stival: Veronica resta in carcere. Così ha deciso il Tribunale del Riesame

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Davide e Veronica all'uscita dalla Questura di Ragusa nei primi giorni delle indagini

Dopo una lunga mattinata d’attesa, ecco la decisione: la mamma di Loris resta in carcere.

Così ha stabilito il Tribunale del riesame di Catania che ha rigettato la richiesta di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, presentata dall’avvocato Francesco Villardita, legale di Veronica Panarello, la 26enne accusata dell’omicidio del figlio di otto anni.

I giudici del collegio – presieduto da Maria Grazia Vagliasindi, giudici a latere Pietro Currò e Aurora Russo – che erano riuniti da venerdì pomeriggio in camera di consiglio, dopo una lunga mattinata di attesa – con il palazzo di giustizia assediato da curiosi e cronisti – hanno quindi deciso di convalidare l’ordinanza di custodia cautelare e di lasciare in carcere Veronica Panarello.

Ma avrebbero anche potuto disporre una detenzione meno afflittiva come gli arresti domiciliari; o, infine, annullare la decisione del Gip di Ragusa, Claudio Maggioni, e ordinare la scarcerazione della donna.
Dopo oltre 23 ore di camera di consiglio e due udienze piuttosto serrate, i giudici hanno analizzato con attenzione ogni aspetto. La difesa della donna aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza cautelare, la procura ragusana ne chiedeva la conferma.

Ieri in aula, per gli interventi finali del legale e del pm, c’era anche Veronica, che è anche scoppiata in lacrime alla vista delle foto del figlio. Oggi la decisone: respingere la richiesta di scarcerazione di mamma Veronica.
Il dispositivo è stato depositato in Cancelleria. Non sono state depositate, invece, le motivazioni che dovrebbero essere rese disponibili tra i 30 e i 60 giorni.

Solo dopo averle lette sarà possibile, per il legale della donna, presentare un eventuale ricorso in Cassazione. “Abbiamo appreso della decisione dei giudici: è un primo passo, ma soltanto in sede cautelare. Aspettiamo di leggere le motivazioni per ricorrere eventualmente in Cassazione. Resto convinto dell’innocenza della mia cliente e lo dimostreremo nelle sedi competenti”. Questo il commento dell’avvocato Villardita.
Mentre il procuratore capo Carmelo Petralia si è limitato ad affermare: “Le indagini continuano, sia sull’indagata sia sugli scenari in cui il delitto è maturato. Per il resto le ordinanze non si commentano“.

L’avvocato Daniele Scrofani, legale di Davide Stival, è stato molto cauto: “Allo stato degli atti la decisione del Tribunale del Riesame è per il mio assistito la conferma di un’ipotesi dolorosa”.

Sconsolato il commento del padre di Veronica, Francesco Panarello, che in questi giorni è stato Catania per seguire la vicenda, pur non avendo potuto incontrare la figlia. “Non ho parole”, avrebbe detto non appena conosciuto la decisione dei giudici.