Ancora sul chiosco di Ispica. Il sindaco Rustico canta vittoria, ma ha davvero ragione?

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Ennesimo capitolo nella vicenda della gestione e della locazione del chiosco di piazza dell’Unità d’Italia, ad Ispica.
Nella partita Milana/Listro vs Comune/sindaco Rustico, questa volta un punto sembra segnarlo proprio il primo cittadino, il quale ha comunicato che anche il Dipartimento Regionale delle Autonomie Locali dell’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica ha rigettato tutte le richieste formulate dagli stessi Listro, titolari della struttura, per sostenere le pretese della famiglia Milana in merito alla locazione del chiosco mediante bando pubblico.

Rustico la definisce: “ancora una conferma dell’agire secondo norma, da parte del Comune, dopo la recente pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia“.
Il Dipartimento Regionale, con una nota del Dirigente del Servizio di Vigilanza e Controllo Enti Locali datata 16 febbraio e giunta ora al Municipio, avrebbe quindi “decretato la piena mortificazione delle illegittime e assurde pretese dei Listro e della famiglia Milana e sancito, ancora una volta, l’assoluta correttezza degli atti amministrativi posti in essere dal Comune in tutta la vicenda del chiosco”.

Al Municipio, intanto, l’11 febbraio è stato sottoscritto il contratto con il quale il Comune ha concesso in locazione, per sei anni, il “chiosco della discordia”.
Ad aggiudicarselo è stata una cooperativa sociale di Modica, che ha offerto un canone mensile di 600 euro e che è già entrata in possesso dei locali.
Rustico, neanche a dirlo, canta vittoria: “Non poteva essere diversamente. Ricordino sempre, i protagonisti di questa montatura, che l’illegalità non porta mai a nulla, come a nulla hanno portato gli innumerevoli tentativi di prevaricazione posti in essere in questa squallida vicenda da strumentalizzatori e strumentalizzati”.

Tutto finito, dunque? Non esattamente.
La signora Delfina Puglisi – al fianco del figlio fin dall’inizio in questa battaglia – dopo 5 giorni, proprio su invito del figlio Uccio, ha sospeso lo sciopero della fame ed entrambi sono tornati a casa, interrompendo anche l’occupazione della Piazza.

Sabato Uccio tornerà in Germania perché deve ricominciare a lavorare, e le sue dichiarazioni sono a metà tra l’amarezza e lo sbigottimento: “Non riesco a capire perché il sindaco si ostini così tanto a cercare di dimostrare al mondo intero che ha ragione e che è finita quando non è così” ha commentato.
“Proprio domani” ha poi proseguito “ho in programma un incontro con l’avvocato che si sta occupando del ricorso al Tar perché, forse sarebbe il caso di ricordarlo, il Tar non ha ancora emesso alcuna sentenza, e probabilmente lo farà a maggio. All’incontro di domani prenderanno parte anche la famiglia Listro e il suo legale. Da questo momento noi ci fermiamo, ma la battaglia continua nelle sedi giudiziarie. Per mesi abbiamo fatto di tutto, siamo sfiniti e dobbiamo pur ricominciare a vivere”.

“Mi lascio tutto alle spalle” ha concluso Uccio Milana: “con l’amaro in bocca, perché chi poteva fare davvero qualcosa non lo ha fatto, non ci ha aiutato. Quanto al sindaco che continui pure nella sua autocelebrazione, io non ho più voglia nemmeno di parlare di questa storia. Ma un’ultima cosa mi preme dirla: se continuano a succedere queste cose, se continuiamo ad essere vittima di soprusi, è solo perché noi lo permettiamo“.