Si è ribaltato un peschereccio carico di migranti, nel Canale di Sicilia: si temono 700 morti

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Nella notte tra sabato 18 e domenica 19 aprile, un’imbarcazione di circa 20 metri colma di migranti si è rovesciata nel Canale di Sicilia, a circa 60 miglia a nord della Libia.
Al momento sono stati recuperati 24 corpi e ci sono centinaia di dispersi: dalle prime ricostruzioni, si teme siano circa 700, come ha detto l’UNHCR, l’agenzia dell’ONU che si occupa dei rifugiati.

E mentre lo sdegno, la rabbia, l’indignazione e le parole della politica commentano l’ennesima tragedia al largo delle coste siciliane, un’imponente operazione di soccorso è in corso: coordinata dalla Guardia Costiera, con la partecipazione di unità navali e aeree della stessa Guardia costiera, mercantili che sono stati dirottati in zona, e inoltre mezzi aerei e navali della marina militare e della Guardia di Finanza impegnati nell’operazione Triton dell’agenzia Frontex.

Il luogo del naufragio | Ansa
Il luogo del naufragio | Ansa

LA RICOSTRUZIONE
Secondo l’ANSA, che per prima ha dato la notizia del naufragio, la nave carica di migranti ha inviato una richiesta di aiuto intorno alla mezzanotte e che il Comando generale delle Capitanerie di porto ha risposto inviando sul luogo dell’incidente un mercantile portoghese. Secondo le prime ricostruzioni, pare verosimile – ma si tratta ancora di un’ipotesi – che vedendo il mercantile avvicinarsi, molti dei migranti a bordo si sono spostati su un lato dell’imbarcazione, causandone il capovolgimento.

SOCCORSI IN AZIONE
Subito dopo sono iniziate le frenetiche operazioni di soccorso che hanno consentito di recuperare 28 persone finite in mare. Stando alle testimonianze dei ventotto superstiti i morti sarebbero almeno settecento. Se le cifre fossero confermate sarebbe la tragedia più grande di sempre della storia dell’immigrazione (quasi il doppio dei 366 morti nell’affondamento di un barcone a pochi chilometri da Lampedusa nell’ottobre 2013).
Sono infatti circa 900 i migranti morti nel corso del 2015, a confronto dei 96 morti nello stesso periodo del 2014. Se i numeri del naufragio di questa notte venissero confermati, i migranti morti nel 2015 passerebbero a 1.600 in meno di quattro mesi, la cifra più alta di sempre.
La speranza è raccolta belle parole del portavoce della Guardia costiera Filippo Marini, che intervistato da RaiNews 24 ha detto: “L’acqua del mare in questo momento ha una temperatura di circa 17 gradi: se qualcuno è ancora in mare c’è la possibilità che possa rimanere vivo, se si aggrappa a qualcosa e se può essere individuato”.

Il video dei soccorsi pubblicato sull’Agenzia Dire:

[youtube]https://youtu.be/PRzDzpd3DSs[/youtube]

LE REAZIONI
Contro le tragedie di immigrati in mare serve un’operazione “Mare Nostrum europea. La chiediamo da oltre un anno e non c’è stata risposta”. Lo ha detto Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr, intervistata da SkyTg24. “Se il bilancio di questa ennesima tragedia sarà confermato il numero dei morti nel Mediterraneo negli ultimi dieci giorni arriverà a oltre mille”, ha aggiunto. “Quella di oggi è una tragedia di proporzioni enormi che conferma” ha aggiunto Sami: “la necessità di un intervento europeo che metta in campo mezzi adeguati di soccorso”.
Dalla Libia, ha ribadito Sami “partono barconi pieni all’ inverosimile” e quando questi lanciano la richiesta di aiuto “i mezzi delle Capitanerie di porto italiane impiegano troppo tempo per raggiungerli”.

[ Fonte: Ansa ]