Rock per quattro stagioni: Francesco Dall’O’ da Ragusa vince il Vivaldi Metal Project

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Si chiama Francesco Ivan Sante Dall’O’, un nome molto particolare che rappresenta la sua personalità esplosiva e nome d’arteperché richiama musicisti di altri tempi, oltre alla figura di San Francesco alla quale si sente molto legato.

Francesco, 31enne, è nato e vive a Ragusa, ed è uno dei musicisti che si è aggiudicato il contest n.4 autunno 2 adagio nell’ambito del premio internazionale Vivaldi Metal Project, nato dall’idea dei noti produttori musicali Mistheria e Alberto Rigoni per riunire il meglio della scena Metal e Rock a livello mondiale. A breve arriverà anche l’album e parte del ricavato della vendita andrà in beneficenza alla “Lega del filo d’oro.

“Ho deciso di partecipare” ha raccontato: “perché è un progetto ambizioso e indipendente, la cui genialità sta nel riproporre per intero le quattro stagioni di Vivaldi in una chiave moderna, come un tributo al grande maestro. A volte mi chiedo cosa penserebbe Vivaldi di ciò, ma mi piace pensare che per un artista sapere che le proprie opere sono sempre sulla cresta dell’onda, anche dopo la propria dipartita, sia la più grande delle soddisfazioni.
“Partecipare”, ha proseguito: “è stato molto stimolante, perchè in tempi brevissimi ho dovuto dare il meglio di me per realizzare l’arrangiamento. Per me, comunque, è stata una vittoria già solo il passare la prima fase e poter partecipare, perchè ciò che più conta è il cammino interiore che un artista fa, è da li che nascono l’intuizione e l’ispirazione. Poi, per fortuna, è andata bene anche sotto il profilo del risultato e non oso immaginare cosa accadrà all’uscita del disco”.

Cosa ti ha dato il Vivaldi Metal Project?
La possibilità di confrontarmi e collaborare con grandissimi artisti e con lo stesso immenso Vivaldi, e quindi l’occasione di crescere ancora e di arrivare come artista ad un pubblico più grande. Quando sono venuto a conoscenza del Contest ho preso la palla al balzo, pur essendo impegnato in altri progetti. Sono stati 5 giorni frenetici in cui ho mangiato poco e dormito ancora meno, ma l’arrangiamento è risultato vincente. Morale della favola: volere è potere!

Qual è il punto d’incontro tra due generi apparentemente così distanti come la classica e il metal?
Sono tanti. L’armonia musicale e la tecnica melodica, ma anche l’intenzione, ovvero l’esprimere determinati concetti come la drammaticità, la potenza, il sublime. Altri punti sono i richiami storici e l’evocazione di ere passate che nasce dall’ascolto di entrambi i generi musicali. E poi sono due generi molto incentrati sulla strumentalità, piuttosto che solo sulla vocalità. Inoltre, i brani Metal spesso non sono considerati a se stanti, ma inseriti in un “Concept”, come avveniva anche per grandi opere classiche e liriche. Quello che, invece, cambia sono sicuramente le sonorità e gli strumenti che oggi si usano e che allora non esistevano ancora. Ovviamente esistono anche tipi di Metal in cui l’influenza classica è molto ridotta, perchè è un genere ricco di sottogeneri ed in continua evoluzione.

Quale il valore aggiunto che hai dato alla tua opera e che ti ha portato alla vittoria?
Ho lavorato all’Autunno cercando di dare la mia personale interpretazione emotiva e stilistica, fermo restando che reputo l’originale di una bellezza soave ed ancestrale. Ho riscritto l’adagio assegnando le varie parti ad una intera orchestra e ad un coro polifonico inserendo, ovviamente, una parte importante per la chitarra elettrica e contaminando il tutto con atmosfere cinematiche, in certi punti quasi orientaleggianti e mistiche.

Qual è stata la prima cosa alla quale hai pensato quando hai saputo della vittoria?
Per un sesto senso nel mio cuore, avevo quasi la certezza che ce l’avrei fatta. Questo concorso mi ha affascinato più di altri, perché potevo mettermi in gioco sia come chitarrista che come arrangiatore. Quando ho saputo di essere entrato nel progetto, ho pensato subito che avrei fatto contente tante persone che credono in me, ed anche i miei genitori a cui potevo regalare una gratificazione importante. L’emozione forte, poi, è arrivata quando mi sono visto inserito nel sito ed ho visto la mia foto accanto a quella di artisti che ho ammirato sin da ragazzino e che erano già star della musica Rock E Metal quando io ancora stavo imparando a suonare. Mi sono sentito finalmente “capito” nella mia “follia” artistica, apprezzato e riconosciuto come artista di alto livello. Mi piace precisare, però, che non amo cullarmi e che per me questo è solo l’inizio di tanti altri lavori e collaborazioni a livello internazionale.

 

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