Simone Pianigiani conclude a Ragusa la due giorni di basket azzurro

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“Ho trovato la conferma di una terra in grado di esprimere parecchia pallacanestro. Addirittura al vertice maschile con Capo D’Orlando e in ambito femminile con Ragusa. Senza dimenticare le numerose realtà esistenti nelle altre serie e senza dimenticare i passi in avanti compiuti dalle varie componenti del movimento della palla a spicchi”. Parola di Simone Pianigiani, coach della nazionale italiana di basket maschile, che ieri, nel contesto del “Progetto azzurri” promosso dal comitato regionale Fip, è stato a Ragusa.

Coach Pianigiani ha tenuto una lezione alla Scuola regionale di sport della Sicilia, per poi animare un clinic al Palapadua di via Zama. “In Sicilia”, ha spiegato Pianigian: “il movimento cestistico è molto diffuso. Mi sono accorto di come ci sia grande partecipazione da parte della gente. E, all’interno dei palazzetti, un pubblico sostanzialmente corretto che sa incitare la propria squadra nel modo giusto. Un entusiasmo sano che si rende necessario per portare avanti determinati progetti, per fare in modo che gli stessi possano stratificarsi e successivamente svilupparsi. Le squadre sono allenate ma per migliorare ulteriormente il movimento è indispensabile che tutte le componenti si cerchino, si confrontino, per crescere ancora di più. Non è possibile procedere a compartimenti stagni”.

Pianigiani ha chiarito che “per noi, in Italia, rispetto ad altre nazioni, la taglia fisica è penalizzante. Forse per la Sicilia è più penalizzante che per altre regioni. Ma non c’è motivo per cui non possa crescere un allenatore di Serie A, un arbitro di Serie A o un giocatore di altissimo livello. Ecco perché affermo che è importante verificare determinate procedure. Non possiamo sbagliare, ad esempio, il modo in cui alleniamo i nostri ragazzi. E poi dobbiamo darci da fare sempre di più per moltiplicare gli eventi affinché gli stessi ci forniscano quelle occasioni di crescita da cui non possiamo prescindere”.

Per il delegato del Coni Sasà Cintolo, la presenza di Pianigiani a Ragusa contribuisce “ad arricchire quell’humus cestistico che la città coltiva da decenni con il raggiungimento di prestigiosi traguardi, prima la Virtus sino alla Serie A2 e adesso la Passalacqua nel massimo campionato femminile, in lotta, anche quest’anno, per la seconda volta consecutiva, per lo scudetto tricolore”.