Crocetta “canta” messa a Scicli: “Una città bellissima, ma la sua classe politica deve cambiare”

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Crocetta quater, nata male

“Se la classe politica sciclitana avesse dimostrato una reale intenzione di cambiamento, forse il Comune non sarebbe stato sciolto”.

Il governatore della Regione siciliana Rosario Crocetta, in visita “quasi” privata a Scicli domenica sera, dove ha assistito alla messa in chiesa madre, quasi a voler portare un segno di vicinanza ai cittadini, a suo dire “legittimamente amareggiati dallo scioglimento per mafia, proprio perché in questo provvedimento non si riconoscono: gli sciclitani pensano di non entrarci nulla con la mafia e hanno ragione, questa è una città bellissima, di grande splendore e fatta di gente laboriosa, ma la sua classe politica deve cambiare”.

Crocetta, che è stato convocato in Consiglio dei ministri esattamente una settimana fa, il giorno in cui è stato deliberato con il suo parere favorevole lo scioglimento del Comune di Scicli, così si è giustificato: “Ho partecipato alla riunione e ho visto le carte, dove emergono accuse pesanti sul voto di scambio, sulla gestione dei rifiuti e degli appalti. Ma ciò che davvero ha reso indifendibile la città è stato il fatto che coloro che erano in continuità con quel sistema che ha portato all’inchiesta della Dda di Catania e alle dimissioni del sindaco stavano per ripresentarsi alle elezioni. Il Ministero riteneva che ci fosse il pericolo che il sistema delle infiltrazioni mafiose continuasse e io come potevo dire che non era vero? Gli sciclitani stessi mi dicevano che i vecchi volponi volevano ricandidarsi”.

Un’accusa forte, quella di Crocetta, che già nei giorni scorsi aveva avuto modo di dire di essersi interessato alla questione, sostenendo di aver proposto una strada alternativa, coma la candidatura, sotto il simbolo del Megafono, di un esponente delle forze dell’ordine al di sopra di ogni sospetto. “Se gli altri partiti avessero avuto il coraggio”, aveva già dichiarato il governatore: “forse si sarebbe evitato lo scioglimento. È chiaro che io mi sarei augurato che Scicli andasse alle elezioni con un cambiamento orientato alla legalità”.

E un’accusa che si è subito tirata dietro la replica dell’ex assessore Giampaolo Schillaci che rappresenta l’ultima Giunta tecnica di Susino: “Le sue dichiarazioni alla stampa” gli ha scritto in una lettera aperta: “costituiscono ulteriore dimostrazione che il verdetto su Scicli è prettamente politico e saranno certamente utili nel ricorso al Tar che la città sta approntando”.

Ma ora la città deve guardare al futuro, a cominciare dalla gestione di questo periodo di commissariamento, che durerà almeno 18 mesi: “In questa città” ha detto a Scicli Crocetta: “ci sono tutte le condizioni per un forte slancio turistico e io vorrei dare una mano. Chiederò di incontrare i commissari appena si insediano per evitare che la loro sia una gestione puramente burocratica, perché 18 mesi sono davvero tanti: spero che si comportino come se fossero veri amministratori e governino la città nella direzione in cui deve essere governata, per evitare che gli sciclitani paghino oltre questa penalizzazione che non meritavano”.

[ Fonte: La Sicilia ]