Triste y final: Schio è ancora campione. Alla Passalacqua restano lacrime e recriminazioni

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Un amaro, amarissimo epilogo della finale scudetto tra Schio e Ragusa.

Le biancoverdi per il secondo anno consecutivo accarezzano il tricolore, ma cedono nelle battute finali alle arancioni. Inutile la prestazione di Ashley Walker (24 punti, 11/15 da due, 2/2 dai liberi), inutile la precisione dall’arco di Sabrina Cinili (16 punti, con 3/4 da tre). Alla sirena finale esplode l’entusiasmo del Palacampagnola per il terzo tricolore consecutivo, il secondo dei quali proprio contro le siciliane.

Ragusa, sempre avanti nell’incontro, a 80 secondi dalla fine sopra di 6 lunghezze, ha subito il pesantissimo ritorno delle scledensi, determinate e lucide, ma anche fortunate nel trovare, sul 59-65 al 39’, una conclusione dalla lunghissima distanza con Hontiche lancia la zampata arancione. Nell’ultimo minuto la Passalacqua perde le due giocatrici chiave per cinque falli, Walker e Cinili, subisce dalla linea della carità l’aggancio (con Macchi per il 64-65) e il sorpasso (con Yacoubou per il 66-65).

A 23 secondi dalla fine, Ragusa, invece di capitalizzare l’ultimo possesso come chiesto da coach Molino in time out, poco lucidamente cerca la penetrazione con Pierson a 16 secondi. La statunitense, grande as- sente di gara cinque, subisce fallo e dalla lunetta realizza l’unico punto personale della partita.

Sul 66-66 Macchi estrae dal cilindro un canestro che certamente rimarrà im- presso nella memoria di molti. La serie scudetto termina con le Aquile biancoverdi e i tifosi siciliani giunti al Palacampagnola in lacrime.

E se il capitano scledense, Masciadri, nei commenti post partita ha dichiarato che per intensità agonistica lo scudetto sarebbe dovuto essere assegnato ad entrambe le squadre, è ovvio che nei cuori dei sostenitori della Passalacqua pesa la grande delusione, perché nessuno ricorderà la prova del quintetto siciliano fra qualche anno, ma solamente l’ennesimo titolo vinto da Schio. “Faccio i complimenti alla squadra scledense” ha detto Molino: “ma sono convinto che Ragusa meritava di vincere. Siamo stati avanti per l’intero match. Sono dispiaciuto per la mia squadra e per i nostri fantastici tifosi. Una cosa è certa: non ora, magari nemmeno tra un anno, ma la Passalacqua vincerà lo scudetto“.

Tornando alla cronaca della partita, Molino si affida allo “startingfive” ormai consolidato nel corso dell’intera stagione, Walker, Pierson, Ivezic, Cinili e Gorini mentre cambia ancora Mendez, che decide di iniziare con Honti, Yacoubou, Anderson, Zandalasini e Macchi. Il centro francese in maglia orange apre gara cinque coi il miniparziale di 4-0 subito recuperato dalla Cinili dalla lunga distanza. Con Pierson richiamata in panca da Molino perché già al secondo fallo personale, è Walker a siglare il 6-6 al 4’.

Le siciliane passano avanti con Gorini (7-8 al 6’) e provano ad andare via con Nadalin checentra il 9-17. Il quarto si chiude con il vantaggio siciliano a +9. Gap che si allunga in favore della Passalacqua in avvio di secondo quarto. Walker dalla media distanza porta le Aquile a +11, il massimo vantaggio della gara. Terzo quarto di altissima intensità mentale, nel quale Schio torna a contatto grazie ai liberi centrati con grande regolarità da Anderson, Macchi e Ress che ricuciono il gap (45-49 ai 30’).
Nell’ultimo quarto, con Ragusa gravata di falli e poco fluida in attacco, le padrone di casa dimostrano di non subire la pressione e cinicamente fanno proprio il titolo.

 

[ Fonte: La Sicilia ]