San Giorgio e il suo popolo, domenica a Ragusa Ibla oltre 45mila persone

26
celebrazioni festa di San Giorgio a Ragusa Ibla

Ragusa Ibla ha festeggiato nel migliore dei modi San Giorgio. Una grande festa conclusa, al rientro del santo cavaliere e dell’Arca santa all’interno del Duomo, da un magnificente spettacolo piromusicale e dal “Mapping 3D sulla facciata della Chiesa madre che ha immerso il prospetto pensato e realizzato dal Gagliardi in un’atmosfera futuribile fino alle grida di giubilo quando è apparsa, digitalizzata, l’immagine del santo patrono.

Il quartiere barocco, ieri, per tutta la giornata, è stato letteralmente invaso da un fiume di persone. Oltre quarantacinquemila, secondo le stime degli organizzatori, con una presenza che, rispetto agli anni scorsi, è stata da record. E’ stato il vescovo della diocesi di Ragusa, Paolo Urso, ieri pomeriggio, a presiedere la santa messa solenne. Mons. Urso, durante la funzione tenutasi alla presenza delle autorità civili e militari e dei rappresentanti del comitato della festa di San Giorgio di Modica, che ha stretto un gemellaggio con i “colleghi” ragusani, ci ha tenuto a ricordare le peculiarità del santo cavaliere e di come il suo martirio sia servito da esempio per quanti ritenevano che il sistema del tempo, all’epoca un impero romano sempre più decadente e corrotto, non potesse essere scardinato. Un parallelismo da effettuare, in qualche modo, e con le dovute cautele, con i nostri tempi. Subito dopo, l’uscita dal Duomo del simulacro di San Giorgio e dell’Arca Santa è stata salutata da una vera e propria ovazione da parte della gente assiepata nella piazza sottostante.

E’ stato il momento dei “botti” d’apertura della solenne processione che sono serviti a trasmettere il segnale di festa all’intera città. Il corteo religioso snodatosi successivamente ha visto la presenza dei rappresentanti delle confraternite di Ibla con le loro vesti storiche, seguiti dal parroco del Duomo, don Pietro Floridia, da numerosi sacerdoti e dai vertici locali delle autorità civili e militari. C’erano anche i sindaci rappresentanti dell’associazione “San Giorgio e i suo Comuni”.

Più volte, durante la processione, intonato dai portatori, con indosso le classiche magliette bianco e rosse che riprendono i colori caratteristici associati alla festa di San Giorgio, è risuonato il grido “Truonu viva”, enunciazione tesa ad esaltare tutta la passione nutrita dai devoti nei confronti del santo cavaliere. Tra i momenti più suggestivi, la sosta alla chiesa delle Anime sante del Purgatorio, caratterizzata dalla recita dei Vespri, alla presenza del parroco del tempio di piazza della Repubblica, don Gino Scrofani. Lungo tutto il tracciato della processione, numerosi i fedeli che, dai balconi delle proprie abitazioni, soprattutto in corso XXV Aprile ma anche altrove, hanno omaggiato il santo martire, come tradizione vuole, con il lancio di petali di rosa.

Nel pomeriggio e in serata grande attenzione per la sfilata, prima, e il concerto, poi, della fanfara del 12esimo battaglione carabinieri Sicilia di Palermo. Da brividi la parte finale del concerto quando una piazza stracolma, prima dei fuochi artificiali, ha intonato l’inno di Mameli.

Ancora una volta – dicono i componenti dell’associazione San Giorgio martire – si è rinnovato un culto che affonda le radici nella notte dei tempi. Le decine di migliaia di presenze che è stato possibile registrare nel corso di questa settimana, e soprattutto nella giornata di sabato e di ieri, testimoniano sul fatto che la tradizione celebrativa dedicata al santo cavaliere continua a riscuotere grande interesse da parte di fedeli e visitatori. Occorre, inoltre, precisare che parte del ricavato della raccolta delle offerte sarà destinato alla San Vincenzo parrocchiale a sostegno delle famiglie bisognose.