Christian McBride incanta il pubblico del Vittoria jazz festival

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Il contrabbasso di Christian McBride ha fatto brillare di grande luce l’affollata apertura dell’ottava edizione del “Vittoria Jazz Festival Music & Cerasuolo Wine”. Sono bastate poche note, già col primo pezzo, per avere chiara la percezione di trovarsi di fronte ad un musicista di un’intensità di una chiarezza tali da risultare solenni e da rasentare la perfezione.

Nonostante sia nato solo 43 anni fa a Boston, Christian McBride è avviato a grandi passi a guadagnarsi il cielo della classicità, per via del suo talento certo forgiato nel ‘sancta sanctorum’ della Juilliard School, dove il contrabbassista americano è stato chiamato dalla leggenda Bobby Watson. Christian McBride è il prototipo del musicista moderno che, figlio dei suoi studi quanto di ascolti senza più traccia di preclusioni, fonde superiori virtù strumentali e cultura e sensibilità musicali davvero enciclopediche in un febbrile e sempre lucido multitasking.

E di questo ha dato prova ieri sera, nella suggestiva piazza Henriquez, cuore pulsante di storia della città, ma palcoscenico aperto alla grande musica jazz. Migliore debutto il “Vittoria Jazz Festival” non poteva avere. Peraltro, doveva anche “resistere” alla concorrenza calcistica della finale di Champions League.

Lo sfolgorante trio McBride, completato dai due formidabili virtuosi come Christian Sands al piano e Ulysses Owens jr. alla batteria, ha incantato e conquistato il numeroso pubblico presente. Soprattutto, nei formidabili ‘assoli’ alla batteria di Owens. Per il resto, ha spadroneggiato il groove magnetico del contrabbasso di Christain McBride. Non è mancato un momento più “mainstream”, in cui il pubblico è stato invitato a scandire il tempo, costruendo un impianto ritmico su cui l’animo più giocoso del trio si è divertito,  fino a sfumare in un ultimo impalpabile schiocco delle dita.

Ma la serata ha raggiunto l’apoteosi nel bis richiesto a gran voce, con l’ingresso sul palco di Francesco Cafiso, il direttore artistico del Vittoria Jazz Festival, e talentuoso sassofonista. È stato un tripudio di energia e vitalità, con l’inedito quartetto che ha regalato un momento speciale, con un’intensa esecuzione di un brano che ha reso la chiusura della serata indimenticabile.

Prima del concerto del Christain McBride Trio, Vittoria ha vissuto un pomeriggio stile New Orleans, con una divertente ed esilarante marching band pugliese, la ConTurBand, costituita da 15 elementi, che ha riproposto la tradizione delle bande di paese tipiche del Meridione, ma con la lezione delle street band americane, in un tripudio di note che ha animato Via Cavour, il corso principale della città.

Stasera va in scena un altro leggendario contrabbassista: Ron Carter. Che, sul palcoscenico di Piazza Henriquez, si esibisce insieme al pianista Donald Vega e al chitarrista Russel Malone. Già collaboratore di artisti del calibro di Tommy Flanagan, Gil Evans, Lena Horne e B.B. King, è uno dei più grandi contrabbassisti viventi. Il 78enne Ron Carter è l’incarnazione del jazz classico.

Ma il Vittoria Jazz Festival è anche un evento cinematografico. Infatti, da stasera fino domenica 28 giugno 2015, a Piazza Henriquez, nella stessa location nella quale si esibiscono gli artisti dell’ottava edizione del “Vittoria Jazz Festival Music & Cerasuolo Wine”, prende il via la seconda edizione del “Vittoria Jazz & Blues Film Festival”, la cui direzione artistica è firmata da Giuseppe Gambina. La kermesse cinefila è dedicata agli “Appunti di cinema e jazz di Ciprì e Maresco”. Il primo film in programma è “Tutti for Louis”, Omaggio A Louis Armstrong. Si tratta del documentario che apre e chiude il festival. Il film dura 60 minuti. E viene proposto in due parti.