Si chiude nel segno della “Banda”. Uno dei tre dischi del direttore artistico Francesco Cafiso che compongono la sua ultima fatica discografica: “3”. Sarà il filo conduttore del concerto di chiusura dell’ottava edizione del “Vittoria Jazz Festival”.
Un’edizione dominata dai “mostri sacri” e dalle leggende del jazz: da Christian McBride a Ron Carter, a Lee Konitz. Special guest di domenica sarà il chitarrista Francesco Buzzurro.
Francesco Cafiso presenterà il suo nuovo album interamente dedicato alla sua Sicilia e ispirato alla tradizione bandistica, tanto radicata nella sua terra e che ha fortemente influenzato la nascita del linguaggio jazzistico.
Cafiso, che salirà sul palco suonando il sax alto, sarà accompagnato dal suo quintetto (Giovanni Amato alla tromba, Humberto Amésquita al trombone, Mauro Schiavone al piano, Giuseppe Bassi al contrabbasso, Roberto Pistolesi alla batteria). Cafiso proporrà un viaggio musicale avventuroso e appassionante descrivendo i colori, i sapori, i paesaggi e i costumi siciliani, con la forza propulsiva e innovativa tipica del suo stile.
Special guest dell’evento sarà l’eclettico chitarrista siciliano Francesco Buzzurro, che, con il suo approccio “orchestrale” alla chitarra e uno stile trasversale che fonde il mondo classico con il jazz e la musica popolare, è stato definito da Ennio Morricone “tra i più grandi al mondo, perché capace di far fruire a tutti la musica colta”.
Intanto, ieri sera si è chiusa l’edizione del “Rotary Jazz Award”, il concorso riservato ai giovani musicisti e presentato dalla giornalista Daniela Citino.
Un trombettista di Bagheria è il vincitore dell’edizione di quest’anno. Emozionato e quasi incredulo per la vittoria ottenuta, Giacomo Tantillo è riuscito a convincere, con il suo sound, la giuria guidata dal direttore artistico Francesco Cafiso e composta dal direttore della scuola e musicista Carlo Cattano, nonché dal critico musicale Vincenzo Fugaldi e dai musicisti Mauro Beggio, Mauro Schiavone e Pietro Ciancaglini.
Tantillo si è esibito sul palco di Piazza Henriquez per la finale del Rotary Jazz Award, concorso nato dalla sinergia del club Rotary di Vittoria con l’Associazione Sicily Jazz Music. Una felice sinergia che ha permesso al vincitore di incamerare anche un premio in denaro dell’ammontare di duemila euro. Mentre, Antonio Giordano, classificatosi secondo, si è aggiudicato mille euro. A Marci Grillo, che ha ottenuto il terzo posto, sono andati cinquecento euro.
Una finale che ha visto tornare ad esibirsi sul palco di Piazza Henriquez il cantante Mario Scucces, l’ex ragazzino che stregò la Clerici, nel corso del programma televisivo “Ti lascio una canzone” e che finì sul palcoscenico di Sanremo. Oggi è un diciottenne che si appresta ad essere un emergente pianista di jazz. E del resto, non c’è da stupirsene. Perché Mario Scucces, appena “scoperto” piombò tra gli allievi della School prima edizione. Ed ora, a distanza di otto anni, Scucces si è ritrovato a fianco del suo professore di allora, Carlo Cattano che, intanto, ha fatto salire sul palco la sua orchestra. Gli allievi della Jazz School hanno suonato diretti dal loro “prof” quattro brani di Francesco Cafiso che, a sorpresa, li ha raggiunti e, come un pifferaio magico, li ha trascinati dietro di sé, in un giro di band tra il pubblico.
Un Cafiso in strepitosa forma che, a conclusione della serata di ieri, si è lasciato andare alla “commozione”.
“Ci siamo molto divertiti e continueremo a farlo ancora”, ha annotato Cafiso, annunciando che salirà domenica sul palco con Francesco Buzzurro e la sua formazione, regalando al pubblico il progetto musicale “suonato per intero”.