L’assurda storia di Luigi: 40 anni di lavoro e ora vive nell’indigenza. “Chi può ci aiuti”

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Non gli sono bastati 40 anni di lavoro per garantire una vecchiaia tranquilla a se e alla sua famiglia. Adesso vive, più adatto dire “sopravvive”, in una casetta in campagna con la moglie Rosa. Per mangiare e pagare le medicine alla moglie malata è stato costretto, negli ultimi mesi, a vendere tutto il poco che possedeva compreso il suo unico mezzo di trasporto, la sua Vespa rossa con la quale girava in città.

Una vita passata nei distributori di benzina. A Modica lo conoscono tutti e spesso si vede fermo in determinati punti della città ad aspettare un lavoro. Perchè lui la carità non vuole chiederla, anche se ne avrebbe disperatamente bisogno. Non lavora da circa 10 anni, da quando il suo turno di notte è stato sostituito dai distributori automatici, da 3 circa ha cominciato a prendere la pensioncina di 450 euro. La minima, nonostante i tanti anni passati a lavorare.

Purtroppo non sono mai stato ingaggiato e quindi non ho contributi. Questa somma però non mi permette di vivere dignitosamente anche perchè mia moglie, che è malata di Parkinson e Diabete, ha bisogno costantemente di cure costose. L’ultima pensione l’ho spesa quasi tutta in bolletta elettrica perchè per riscaldarci abbiamo una vecchia stufa che consuma moltissimo. Da quando ho venduto la Vespa non ho neanche un mezzo per circolare. A Natale abbiamo mangiato solo grazie all’aiuto dell’amico Carmelo Muriana che ci ha portato la cena. Io sarei disposto a fare qualsiasi cosa, qualsiasi tipo di lavoro che mi consenta di accudire mia moglie come merita“.

Nella loro casa c’è ancora il presepe che il signor Luigi ha costruito con estrema minuziosità, ce lo fa vedere orgoglioso. I coniugi Casiraro hanno una figlia che li aiuta nei limiti del possibile. La casetta di pochi mq2 dove abitano è sua, ma è chiaro che non può rappresentare il loro unico mezzo di sostentamento.

Ogni tanto la Chiesa del Sacro Cuore ci aiuta con qualche provvista alimentare, qualche amico mi passa i vestiti e le scarpe. Viviamo così alla giornata, lo Stato sembra si sia dimenticato di noi, cosa dobbiamo fare per farci ascoltare? Io non sono razzista e sono d’accordo nell’aiutare quelle povere persone che arrivano con i barconi. Ma prima lo Stato dovrebbe prendersi cura di noi, dei suoi figli. Ho lavorato onestamente una vita e oggi mi ritrovo a 67 anni a non avere nulla“.

Il signor Luigi e la signora Rosa sono allo stremo delle possibilità di sopravvivenza ed accetterebbero qualsiasi mano tesa verso di loro. Il signor Casiraro ci ha chiesto di pubblicare il suo numero di telefono nella speranza che qualcuno possa offrirgli anche il più piccolo ristoro:3347441332