Royalties e legge su Ibla. Tutti contro Nello Dipasquale per i tagli. Lui: “Io amo Ragusa”

16
Il deputato regionale Nello Dipasquale

Prima la conferenza stampa dell’amministrazione comunale, poi quella del deputato regionale. Nel mezzo i comunicati stampa da Insieme a Sonia Migliore, e la satira (oltre alla polemica) che ha contagiato la rete.

E’ un fuoco incrociato quello che si è scatenato su Nello Dipasquale. La legge su Ibla non più finanziata dalla Regione e il taglio del 30 per cento delle royalties: un ammanco da quasi 11 milioni di euro per Ragusa.

Ti invito a cena, ma alla fine paghi tu. La Regione sceglie di rifinanziare la Legge su Ibla con i proventi delle royalties destinate al Comune di Ragusa. Decurtati di un altro 30%, da destinare agli altri comuni del libero consorzio. Un’altra scelta illogica, in quanto le royalties rappresentano un ristoro ambientale legato agli effetti delle trivellazioni sul territorio. E mentre si consuma questo doppio ‘siluramento’, le leggi speciali per Agrigento e Siracusa vengono finanziate. E purtroppo, ancora una volta, come già accaduto in passato, nessun parlamentare regionale ragusano è presente per difendere gli interessi della città di Ragusa. L’unico che si batte per contrastare questa scelta incomprensibile in Commissione Bilancio all’Ars, è l’on. Giancarlo Cancelleri. Il quale dimostra, da non ragusano, di avere a cuore le legittime esigenze della nostra città“.

E’ quello che scrive il sindaco, Federico Piccitto, sulla sua pagina facebook. Più duro l’assessore Salvatore Martorana: “Gli si dovrebbe togliere la cittadinanza ragusana”.

Nello Dipasquale risponde con una conferenza stampa in cui ribadisce quanto aveva già detto con una nota sabato sera. “La legge su Ibla era già morta. Io l’ho finanziata con i soldi delle royalties“. E il taglio del 30 per cento? “Sono il deputato non solo di Ragusa, ma di tutta la provincia“.

Ha poi ribadito: “Io amo la mia città”. E ancora: “Ragusa ha avuto un grandi risorse con le royalties grazie a un mio doppio merito: aver consentito le trivellazioni quando tutti erano contrari e aver lavorato a Palermo perchè venisse innalzata al 20 per cento la quota che spetta al Comune annualmente”. 

Poi ha elencato una serie di provvedimenti: dai 100 milioni per i cantieri di lavoro ai fondi per la Crias e il Corfilac inseriti in finanziaria regionale.

Certamente da Ragusani non possiamo rallegrarci che i fondi delle royalties petrolifere per il 30% dovranno essere destinate anche agli altri comuni della provincia e che una quota consistente degli stessi dovranno essere utilizzate per finanziare la legge di Ibla“. Lo scrivono i consiglieri comunali di ‘Insieme’ di Ragusa.

Che aggiungono: “L’approvazione dell’emendamento in commissione bilancio ha di fatto decretato la “fine” del contributo straordinario a valere sulla legge stessa. Non si capisce perché configurando le royalties come  fondi ordinari del bilancio comunale ci si debba sforzarsi di limitarne l’utilizzo per le finalità della stessa legge su Ibla se si vuole riqualificare il patrimonio artistico culturale della nostra città. Se così deve essere perlomeno preoccupiamoci di fare una pianificazione ragionata secondo i bisogni e le esigenze del nostro centro storico e non secondo le vecchie percentuali di intervento (80% su Ibla e 20% su Ragusa superiore).

In merito alle royalties petrolifere, in maniera chiara e netta, riteniamo che le stesse appartengono esclusivamente al Comune di Ragusa e solo il Comune di Ragusa può avvantaggiarsene. Bisogna smetterla di fare demagogia sul tema: c’è chi vuole spalmare i proventi a tutti i comuni della provincia e addirittura chi ritiene che non si debba consentire la ricerca di nuovi pozzi petroliferi.

‘Insieme’ senza indugio e senza tentennamenti chiarisce la propria posizione sul tema: Ragusa non può permettersi di rinunciare a ciò che le spetta di diritto.

Si augura un impegno corale della deputazione iblea affinché in seduta d’aula si possa correggere il tiro rispetto a questa scelta scellerata“.

E Sonia Migliore: “Qual è il senso di togliere una parte delle royalties alla città di Ragusa, destinandole agli altri comuni del Libero consorzio, per permettere di tenere in vita la Legge su Ibla?… 

Non capiamo davvero il nesso tra l’una e l’altra cosa, anzi una ragione la troviamo, e sa tanto di mossa elettorale in un momento nel quale le elezioni sono ancora lontane. Tutto questo per la nostra città è una grave perdita“.