‘Un rifugiato a casa mia’. La diocesi iblea accoglierà dodici persone

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È stato presentato questa mattina presso la Sala Fondo Antico della biblioteca diocesana, il Progetto ProTetto – Rifugiato a casa mia. Alla presentazione è intervenuto il vescovo della diocesi mons. Carmelo Cuttitta che ha sottolineato la portata di una opera-segno che testimonia ancora una volta autentica cultura e valori umani condivisi nell’ottica del bene comune e si auspica possa produrre scelte di responsabilità perché le nostre comunità siano laboratori di un nuovo umanesimo, fatto non di divisioni e contrapposizioni, ma di relazioni e di incontri.

ProTetto Rifugiato a casa mia è una inziativa voluta dalla Chiesa Italiana e portata avanti dalla Caritas Italiana per far sperimentare accoglienza e integrazione sui territori diocesani.

Come  evidenziato da Domenico Leggio, direttore della Caritas, i beneficiari dell’iniziativa non saranno solo i rifugiati o, più in generale, i migranti che si trovano in una situazione alloggiativa precaria, ma le stesse comunità parrocchiali e le famiglie che avranno l’opportunità di sperimentare un percorso di relazione e di umanità senza mediazioni.

L’accoglienza prevista dal progetto è della durata di 6 mesi e la diocesi di Ragusa si è impegnata, sempre nell’ottica dell’opera segno e della totale gratuità, destinata a dare frutto presso il resto della comunità ecclesiale e civile, attraverso l’accoglienza di 12 persone singole o in famiglia.

Per conoscere meglio nel dettaglio il progetto, le varie fasi e i requisiti per farne parte tutti gli interessati potranno partecipare ai due incontri organizzati dalla Caritas e che si terranno lunedì 29 febbraio alle ore 17.00 a Ragusa presso il Saloncino del Vescovado di Via Roma, 109 e giovedì 3 marzo alle ore 18.30 a Vittoria presso il Consultorio Familiare di Ispirazione Cristiana di Via Cacciatori del Tevere, 10