Scuola dello sport: il Coni ‘denuncia’. Sasà Cintolo: “Infinita fiducia nella Magistratura”

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Coni denuncia Cintolo
Sasà Cintolo alla scuola dello sport di Ragusa con Giovanni Malagò e Sergio D'Antoni

La notizia è stata diffusa questa mattina dal quotidiano ‘Libero’. In esclusiva la relazione della commissione di Vigilanza Befera (Marco Befera, figlio dell’ex presidente Equitalia). Un ‘focus’ sul ‘Caso Sicilia’ in cui si parla della “segnalazione di gravi irregolarità amministrative contabili” nella gestione del Coni ibleo, inclusa quindi la Scuola dello sport di via Magna Grecia.

Nel mese di gennaio, la commissione di Vigilanza presieduta da Befera aveva concluso le verifiche, relative al decennio 2006-2015, sul conto corrente del comitato provinciale Coni Ragusa. Proprio da questa analisi sarebbero emerse le “gravi irregolarità” di cui parla la commissione.

A gennaio e nuovamente a febbraio, la relazione di Befera è stata inviata alla Procura della Repubblica di Ragusa e alla Corte dei Conti. 

Il mese scorso il presidente regionale, Sergio D’Antoni, aveva deciso di ‘commissariare’ Ragusa, sollevando Cintolo dall’incarico. 

A fine febbraio Befera – secondo la ricostruzione fornita dal quotidiano Libero – avrebbe replicato alle ‘giustificazioni’ di Cintolo, dicendo che egli: “Ha reperito e fornito un insieme destrutturato di documenti (contratti, fatture…) incompleto (…), che non è oggettivamente relazionabile ai movimenti in uscita dal conto in esame (se non in minima parte)” e “non risulta identificabile, sulla base della documentazione fornita, la finalità istituzionale della spesa e non risulta tracciabile l’utilizzo del denaro che ne è seguito”.

L’ex delegato del Coni Sasà Cintolo replica e spiega:Befera era venuto qui a Ragusa, gli ho spiegato che non doveva chiedere a me informazioni e documentazione relativa agli aspetti amministrativi. Perchè io ero il presidente prima e il delegato poi (dopo la riforma del 2012), e mi occupavo della parte per così dire politica del Comitato. Le procedure amministrative non erano di mia competenza, così come prevedono la norme del Coni”. 

Cintolo aggiunge: “Dopo avergli ribadito che non doveva cercare a me quella documentazione, ho comunque lavorato con i miei ormai ex collaboratori per cercare dei documenti che potessero dare una risposta a quei quesiti. Ho inviato un pacco con dieci chili di carte. Ma ovviamente non essendo mia la competenza amministrativa ho inviato quello che ho potuto ed ho reperito”. L’ex delegato Coni spiega che non sarebbero stati sentiti gli ex segretari, nè i livelli regionali, per chiarire i dubbi della Commissione di Vigilanza. 

E poi punta il dito contro il presidente regionale, Sergio D’Antoni: “Abbiamo avuto contrasti sulla gestione della scuola dello Sport, che io ho seguito sin dall’inizio. Nel 1999 ho pressato la Regione per istituire una legge con i finanziamenti che hanno poi consentito di realizzare le strutture, di gestire la scuola”.

E infine: “Su una cosa sono certo: ogni centesimo di quelle somme sono certo che siano andate a finire per i fini previsti. E la scuola dello Sport è una realtà sotto gli occhi di tutti. La documentazione è stata inviata alla Procura: bene, io ho sempre avuto infinita fiducia nella magistratura”.