Non ci sono braccialetti elettronici, i Pepi restano in carcere

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La protesta dei familiari dei fratelli Pepi il 3 ottobre dinanzi al Tribunale di Ragusa

La ‘denuncia’ viene dal loro legale, l’avvocato Giuseppe Lipera. I  fratelli Antonino, Alessandro e Marco Pepi, rispettivamente di 42, 38 e 26 anni, e il padre, Gaetano, di 70 anni, dal 24 ottobre dovrebbero essere ai domiciliari, ma restano in carcere perché mancano i braccialetti elettronici.

I quattro sono in carcere con l’accusa di aver ucciso Giuseppe Dezio, nelle campagna vittoriesi. I tre fratelli si sono sempre detti innocenti, mentre il padre si è autoaccusato del delitto che, secondo il loro legale, avvenuto nel tentativo di difendere proprio uno dei figli.

Il Gip, accogliendo la richiesta dell’avvocato Lipera, aveva disposto la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari con l’uso del braccialetto elettronico. Mancano, però, i braccialetti, e i quattro rimangono in carcere.

Il loro legale ha presentato ricorso dl Tribunale del Riesame di Catania.